C’è una città, un’associazione, un uomo che ne è il suo presidente, che in questo Paese dove si legge poco, dove la sera ormai ci si incontra raramente fuori casa, dove credenti e non credenti non hanno un “luogo” dove parlarsi, hanno per tre mesi consecutivi creato relazioni grazie alla cultura, alla parola, alla musica, al cinema, alla spiritualità, alla musica, al teatro. La città è Bergamo. L’associazione di cui parlo sono le Acli. Il suo presidente cittadino è Daniele Rocchetti, classe 1961, uno che nella vita oltre a fare da traino alle Acli, ha alle spalle decine di viaggi in Palestina.
Il festival (che è riduttivo chiamare così) dal titolo suggestivo di “Molte fedi sotto lo stesso cielo” quest’anno – giunto alla 15esima edizione – ha come tema centrale la parola “Esodi”. Da settembre a novembre (è ancora in corso), Rocchetti, è stato capace di creare oltre sessanta eventi in una decina di luoghi diversi riuscendo a coinvolgere chiese, teatri, il seminario, cinema, scuole, circoli, riempiendo ogni volta ogni sala. Una rassegna che è stata in grado di sfruttare anche la Rete mettendo a disposizione online alcuni incontri e creandone altri (tipo quello con Patrick Zaki, collegato dall’Egitto) solo grazie a Internet.
In queste settimane a Bergamo a parlare con giovani e meno giovani sono arrivati Francesca Mannocchi; Romano Prodi; Gad Lerner; Alessandro Baricco; Vito Mancuso; padre Alex Zanotelli con Ascanio Celestini; Gherardo Colombo; Alessandro Bergonzoni; Paolo Rumiz; Lella Costa, Zakia Seddiki, la moglie dell’ambasciatore Attanasio. Ad ascoltare questi ed altri si sono visti tanti ragazzi, intere classi, genitori insieme ai figli, suore e preti; credenti e atei; pochi politici e qualche ex parlamentare.
Sono stato ad alcuni di questi eventi per toccare con mano la bellezza di questa rassegna che ha dato la parola ai fatti, alla riflessione, alla preghiera, alle note. Una risposta chiara e concreta a chi dice che gli italiani non hanno più voglia di uscire la sera perché sono catturati dai social. Una risposta evidente a chi è convinto che la cultura non serve. Una risposta fortissima a chi blatera di giovani “sdraiati”. Bergamo, le Acli, Rocchetti hanno dimostrato che se fare cultura è dare spazio a testimoni credibili e non a marionette da talk show, la gente c’è. Ha voglia di esserci.