La "missione" del sottosegretario alla Cultura è già finita: l'ultima opera di Michelangelo resterà nell'area del Castello Sforzesco di Milano in cui l'ha posizionata il Comune di Milano "fino a quando sarà sindaco Sala". Cioè tra 4 anni
La “missione” di Vittorio Sgarbi sulla Pietà Rondanini è già finita. Le intenzioni bellicose del sottosegretario alla Cultura per spostare l’ultima opera di Michelangelo da un’area a un’altra del Castello Sforzesco di Milano sono finite in un nulla di fatto e Sgarbi ha rinviato tutto “a quando non sarà più sindaco Sala”, cioè almeno nel 2026.
Attualmente la scultura è all’Ospedale Spagnolo (dov’è stata trasferita in occasione dell’Expo 2015), mentre Sgarbi la vedrebbe meglio nella sala degli Scarlioni, dove si trovava in precedenza (e dal 1958). Ma la “giurisdizione” sulla Pietà Rondanini è del Comune di Milano e il ministero dovrebbe rivolgersi a un tribunale: lo Stato potrebbe anche vincere, ha detto il sottosegretario sostenendo di aver consultato alcuni funzionari del ministero, ma sarebbe un percorso troppo lungo. “Hanno speso 4,6 milioni di euro per un allestimento che fa orrore – ribadisce la sua opinione Sgarbi – E’ posizionata nel vuoto, da sola, di spalle. Prima era alla fine di un percorso che dava modo di apprezzarne il senso e la magia”. A ilfattoquotidiano.it alcuni tra i massimi esperti avevano sottolineato che con il posizionamento attuale in realtà la scultura è fruibile a 360 gradi.
“Finché sono sindaco rimane dov’è”, aveva affermato il sindaco Sala in precedenza: “Dal 2027 faranno quello che vorranno. Da quando è stata messa agli Ospedali Spagnoli, la Pietà Rondanini ha avuto molti visitatori, quindi pensiamo sia apprezzata dai milanesi e dai turisti”