Il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus è stato ospite dell’Università di Torino in occasione del Global Social Business Summit, la kermesse che ogni anno riunisce la comunità mondiale delle imprese sociali. Oltre 300 imprenditori sociali, politici, manager, esponenti delle ong e accademici quest’anno si sono dati appuntamento nel capoluogo piemontese per discutere delle grandi sfide del secolo e proporre soluzioni nel solco dell’insegnamento di Yunus, ideologo del “microcredito” e di un modello d’impresa basato sull’interesse collettivo anziché sul profitto. Nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi l’economista ha tenuto a battesimo il Social Business Research Center dell’Ateneo, a lui intitolato, che si occuperà di coordinare le attività di ricerca e di public engagement nel campo della finanza etica e dell’economia sostenibile.

Per “microcredito” s’intendono formule di prestito oneroso destinate alle persone meno abbienti, cui l’accesso al credito tradizionale viene di solito negato. Con la Grameen Bank, nel 1983 Yunus ha iniziato a fare concorrenza alle banche, concedendo prestiti a persone prive di garanzie. Contrariamente alle attese, il tasso di rimborso di questi prestiti è molto più alto rispetto alle medie registrate dagli istituti di credito e oggi la banca conta oltre 2500 filiali in tutto il mondo. Ma l’attività di Yunus non si è limitata a questo: attorno alla Grameen Bank è nata una galassia di fondazioni, ong e associazioni no profit che supportano progetti di microfinanza e sviluppo attraverso l’impresa sociale in 43 Stati. “Ci battiamo per un’economia a tre zeri: zero disoccupazione, zero povertà e zero emissioni di Co2“, ha dichiarato il fondatore.
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