A Napoli la messa è davvero finita? Parte da questa provocazione l’inchiesta di Report andata in onda su Raitre. In un servizio di Danilo Procaccianti intitolato La messa è finita, viene passato in rassegna lo stato delle oltre cento chiese partenopee abbandonate. “L’arcidiocesi di Napoli – si domandano gli autori del programma – ha un enorme patrimonio immobiliare risultato di lasciti e donazioni. Chi li gestisce e come? Napoli nel centro storico ha più chiese di Roma: ce ne sono 203, ma solo 79 sono adibite al culto, il resto è abbandonato, pericolante o in ristrutturazione perenne. Non tutte le chiese consacrate sono luoghi di culto perché nel 2010 l’allora arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, vista la difficoltà della Curia a gestirle, decise di affidare alcune chiese in comodato d’uso gratuito ad associazioni o enti. Cosa ci fanno adesso dentro quelle chiese?”.

Ciò che è emerso dall’inchiesta di Report è inquietante: “Il 19 settembre scorso si è compiuto ancora una volta il miracolo del sangue liquefatto di san Gennaro, davanti a migliaia di fedeli entusiasti. Di miracoli compiuti, però, ne abbiamo scoperti altri. L’arcidiocesi di Napoli, infatti, ha un enorme patrimonio immobiliare, spesso risultato di lasciti e donazioni. Alcuni edifici della Curia sono diventati addirittura hotel di lusso. Chi li gestisce e come?”. Procaccianti ha chiesto un commento al cardinale Sepe, attualmente arcivescovo emerito di Napoli, che, a dir poco infastidito, ha congedato in modo non proprio elegante il suo interlocutore (“Andate a farvi fottere”).

Effettivamente, in alcune delle chiese date in comodato d’uso a società esterne si paga il biglietto di ingresso per festini, come quello di Halloween, concerti, come quello di Patti Smith, o per sedersi a tavola e festeggiare battesimi, prime comunioni, cresime e matrimoni. Ma c’è pure una chiesa dove si è tenuto un evento sulla masturbazione femminile. La Curia partenopea, quando alcuni di questi eventi sono emersi sui media, è intervenuta immediatamente rescindendo le relative convenzioni. Ma, purtroppo, come è emerso da Report, c’è ancora molto da fare.

Twitter: @FrancescoGrana

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