Le critiche, velate, a Draghi, arrivano nel giorno in cui dalla Commissione europea arriva il via libera all’erogazione di altri 21 miliardi di euro all’Italia relativi alla seconda richiesta di pagamento del Pnrr. Le parole di Giorgia Meloni filtrano opportunamente nel giorno in cui viene ‘istituzionalizza’ la cabina di regia per “monitorare lo stato di attuazione degli obiettivi” del Piano e “individuare puntualmente le soluzioni tecnico-politiche per superare le eventuali criticità in fase di attuazione”.

“Il precedente governo – ha detto Meloni nel corso della riunione – ha convocato la cabina di regia solo due volte, noi intendiamo immaginare una convocazione cadenzata. Riteniamo opportuno che questo organismo sia convocato periodicamente per monitorare costantemente lo stato di attuazione del Pnrr”. Per assicurare a pieno le sue funzioni, la Cabina – che sarà coordinata dal ministro per gli Affari europei, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto – verrà quindi convocata sistematicamente, in sede sia plenaria che settoriale, per affrontare le questioni connesse a specifici adempimenti e obiettivi. La prossima settimana saranno previste sedute bilaterali con le singole amministrazioni per monitorare lo stato di attuazione di tutti gli obiettivi ancora da raggiungere entro fine anno.

“Il Pnrr rappresenta la principale sfida che il governo dovrà affrontare nei prossimi anni – ancora parole della Meloni – è un’occasione per l’Italia e non va sprecata: ogni euro va speso bene e deve essere utile per sostenere la crescita economica, lo sviluppo e l’ammodernamento della Nazione”. E qui la seconda critica, sempre implicita, al suo predecessore: “Dalla Nota di aggiornamento al Def di settembre si evince che il livello della spesa al 31 dicembre 2022 è di 21 miliardi di euro a fronte di 33 miliardi di euro previsti dal Def di Aprile 2022. L’obiettivo del Governo è assicurare la massima integrazione tra le diverse fonti di finanziamento aggiuntive nell’ottica di una maggiore efficienza ed efficacia delle politiche di investimento”.

Il secondo pagamento arrivato da Bruxelles consiste in 10 miliardi di euro in sovvenzioni e 11 in prestiti. La Commissione europea aveva dato il suo parere positivo alla richiesta lo scorso 27 settembre, riconoscendo il raggiungimento di 44 milestones e un target, con 29 investimenti e 15 riforme completate nel primo semestre 2022. Ad oggi, quindi, l’Italia ha ricevuto 67 miliardi. Entro il 31 dicembre, ha ricordato ancora Meloni, “siamo chiamati a realizzare circa 55 obiettivi per poter richiedere alla Commissione Europea la terza rata”: 19 miliardi. “C’è molto lavoro da fare – ha aggiunto – e questa cabina di regia dovrà giocare un ruolo centrale. Serve il massimo impegno di tutti e la più ampia collaborazione”. Per questo il premier ha chiesto “a tutti di essere sempre presenti alle riunioni. Queste sono materie che vanno affrontate con approccio pragmatico e non ideologico. Ora comincia il lavoro più difficile. Occorre fare uno sforzo ulteriore, è importante che ognuno prenda il Pnrr come priorità”.

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