Il governo tedesco ha deciso di proibire la vendita della fabbrica di microchip dell’azienda di Dortmund, Elmos, ad investitori cinesi. Lo scrive la Dpa, citando fonti governative. Ieri era trapelata la posizione del ministro dell’Economia verde Robert Habeck, che ha proposto di bloccare l’acquisizione da parte della controllata svedese della China’s Sai MicroElectronics. La posizione è stata condivisa dal governo guidato da Olaf Scholz che sta altresì valutando un veto su un’offerta cinese per la piccola azienda di componentistica per i semiconduttori Ers Electronic. Lo scorso febbraio il governo tedesco aveva bloccato l’offerta da 5 miliardi di dollari della taiwanese GlobalWafers sulla tedesca Siltronic. Il settore dei microprocessori è particolarmente strategico e al centro di una “guerra” tra occidente ed estremo oriente.
“La Cina deve restare un partner, ma non dobbiamo essere naif”, ha detto il vicecancelliere Robert Habeck. “È importate il messaggio che lanciamo: siamo una economia di mercato aperta, ma anche una economia di mercato aperta non deve essere ingenua”. Nelle scorse settimane Berlino ha approvato il contestato ingresso della cinese Cosco tra gli azionisti di uno dei tre terminal del porto di Amburgo, il più importante del paese. La scorsa settimana il cancelliere Scholz si è recato a Pechino per incontrare il presidente cinese Xi Jinping, prima visita di un leader del G7 dalla pandemia. La Germania sta cercando di stabilire un difficile equilibrio tra le sue esigenze economico – commerciali (l’interscambio tra i due paesi vale miliardi di dollari l’anno) e i nuovi scenari geopolitici.