Il capo degli arbitri della Fifa in un'intervista a La Stampa si è detto d'accordo, nei casi più estremi, con la sospensione della partita
Dopo gli ultimi casi in Atalanta-Napoli e nel derby di Roma, la questione del razzismo negli stadi è tornata purtroppo d’attualità. Sul tema è intervenuto anche Pierluigi Collina, attualmente capo degli arbitri della Fifa, che in un’intervista a La Stampa si è detto d’accordo, nei casi più estremi, con la sospensione della partita da parte del direttore di gara. “Dare segnali è fondamentale – ha spiegato – da anni è stato adottato un protocollo con tre step che può portare fino alla sospensione definitiva della partita”.
Collina ha spiegato che fermare un match “è una decisione che nessun arbitro vorrebbe prendere, decidere di non giocare è una sconfitta per tutti. Per il calcio”. Ma ci sono dei casi in cui questa scelta estrema diventa necessaria: “Non si può più accettare per esempio una banana gonfiabile tirata in campo. Se gli idioti insistono non gli si può lasciare spazio e nessun arbitro si fa problemi organizzativi in queste situazioni”, ha sottolineato Collina.