Prima un riepilogo del “lavoro importante” svolto dal governo “in due settimane”, poi una raccomandazione ai parlamentari a essere presenti, costanti, responsabili e funzionali, “evitando di appesantire” i ministri e le commissioni con richieste di interventi per i territori, filtrando i provvedimenti attraverso una sorta di cabina di regia: questo, in sintesi, il discorso della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a deputati e senatori di Fratelli d’Italia, come riferito da fonti presenti alla riunione. Meloni, a quanto si apprende, ha rivendicato l’operato del suo esecutivo su legalità, sicurezza e immigrazione, nonché i “30 miliardi trovati”, tutti dedicati a contrastare il caro bollette (dieci dei quali per la verità e come noto eredità del governo precedente).
Alla vigilia della sessione di bilancio, che avrà tempi stretti, ha raccomandato presenza ai lavori parlamentari, invitando gli eletti – come riferisce chi era presente – a essere funzionali e non confusionari: serve, la sintesi del pensiero che la premier avrebbe espresso, un’organizzazione per non appesantire il lavoro delle commissioni e dei ministri, che non devono essere subissati di richieste di intervento sui territori. Il metodo di lavoro suggerito, viene spiegato, è quello di una cabina di regia per il vaglio delle proposte di provvedimenti, anche attraverso gli uffici legislativi.
La volontà di Meloni, viene riferito, è “correre” per raggiungere subito i primi risultati. Il linguaggio “dinamico” domina tutto l’intervento della capa del governo. “Vado avanti dritta per i miei obiettivi”, dice riferendosi alle polemiche sollevate dagli avversari politici e a titoli sui giornali secondo i quali il suo governo si sarebbe piegato di fronte all’Ue sui migranti. Meloni avrebbe sottolineato la necessità di “guardare a cosa serve all’Italia”, aggiungendo che non saranno “gli attacchi a fermarci”, perché “abbiamo chiaro in mente dove vogliamo arrivare”. In particolare la premier è andata all’attacco delle opposizioni: “Quello che continua a stupirmi è che una intera parte d’Italia remi contro l’interesse nazionale italiano. Questa è una cosa alla quale non riuscirò mai ad abituarmi. La sinistra sembra felice di vedere l’Italia attaccata e possibilmente umiliata, ma noi invece lavoriamo per una Italia rispettata a livello internazionale“.
La presidente del Consiglio sottolinea che “il tema della legalità che consideriamo un tratto distintivo di questo Governo: bisogna tornare a rispettare le regole e questo vale per ogni ambito”, dando quindi per scontato che finora non si rispettassero. “È finita la repubblica delle banane – insiste con una formula già utilizzata nei giorni scorsi – in cui si vessano i cittadini e che piace tanto alla sinistra: si può fare tutto, nel rispetto delle leggi e nel rispetto degli italiani che le leggi le rispettano”. Questo si traduce per esempio sul tema rave party su cui Meloni è tornata, sempre rispondendo a polemiche che lei trova “ridicole“: “Nessuno dotato di senno può ritenere che chi come noi è cresciuto nelle piazze possa vietare le manifestazioni. Altri hanno provato a farlo in questi anni e se qualcuno pensa che la norma si possa scrivere meglio faccia la sua proposta perché il Parlamento esiste per questo e noi siamo pronti ad ascoltare tutti”. Ma non solo: c’è anche la lotta alla mafia. “Sono fiera – ripete ai parlamentari Fdi ciò che aveva detto nei giorni scorsi alla stampa – del fatto che il primo provvedimento che abbiamo varato sia stato dedicato al tema della lotta alla mafia: il carcere ostativo (cioè l’ergastolo ostativo, ndr) Abbiamo evitato che la Corte costituzionale procedesse dichiarando l’illegittimità di questa norma a causa della lentezza della politica. Il testo è quello votato alla Camera nella scorsa legislatura ma credo possa essere migliorato in Parlamento”.
Ma i passaggi più ampi riguardano senz’altro l’immigrazione. Ancora una volta Meloni dice di aver letto “titoli surreali, distanti dalla realtà”. Un esempio è il fatto che “non è dipesa dal governo la decisione dell’autorità sanitaria di far sbarcare tutti i migranti presenti sulle navi ong, dichiarandoli fragili sulla base di possibili rischi di problemi psicologici. Scelta, quella dell’autorità sanitaria, che abbiamo trovato bizzarra“. La premier rivendica che l’Italia sta rispettando “tutte le convenzioni internazionali e il divieto imposto a queste navi ong di sostare in acque italiane, oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili, è giustificato e legittimo”. Per la presidente del Consiglio “a bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza”.