La tensione accumulata per oltre un mese si è sciolta con la notizia della liberazione. Dopo oltre 40 giorni di detenzione in Iran Alessia Piperno, la giovane viaggiatrice italiana arrestata a fine settembre, è stata rilasciata. La notizia è stata data da Palazzo Chigi che ha sottolineato “un intenso lavoro diplomatico” per ottenere la sua libertà. La 30enne “si appresta a tornare in Italia”. La premier Giorgia Meloni, che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a che Alessia potesse riabbracciare i familiari, ha informato i genitori della ragazza nel corso di una telefonata. “Sto bene, sono emozionata e commossa” ha detto la 30enne ai genitori in una telefonata effettuata dall’aereo diretto in Italia. La ragazza, secondo le informazioni raccolte dalle agenzie di stampa, è stata consegnata ai funzionari dell’ambasciata italiana a Teheran direttamente in aeroporto. Una volta sull’aereo, la prima cosa che ha fatto è stato chiamare i genitori in Italia. Questi ultimi a stretto giro si sono mossi per andare ad accogliere la loro figlia all’aeroporto di Ciampino: dove l’aereo con la giovane è atterrato alla presenza della premier Giorgia Meloni.


“Quarantacinque giorni duri”– “Sono stati 45 giorni duri, poi questa mattina la sorpresa. Ho trascorso la mia detenzione in una cella con sei persone, è stato difficile ma non sono stata maltrattata” ha detto la 30enne al sindaco di Roma Roberto Gualtieri che l’ha accolta all’aeroporto di Ciampino.

Come si è arrivati alla liberazione – Un lavoro durato oltre un mese e che si è mosso su un ‘doppio’ canale: quello diplomatico e quello d’intelligence. Così l’Italia è riuscita a riportare a casa Alessia Piperno, dopo il suo arresto avvenuto a fine settembre a Teheran. La trentenne era stata trasferita nel carcere di Evin dopo l’arresto e là, secondo quanto è stato possibile ricostruire al momento, era stata messa in una cella con un’altra donna. Le sue condizioni e il trattamento a lei riservato per tutto il tempo in cui è rimasta rinchiusa in carcere sarebbero stati monitorati dalla nostra diplomazia. Alla liberazione, avvenuta questa mattina, si è arrivati dunque con un lavoro su più piani e al quale le autorità di Teheran hanno risposto positivamente, con un gesto di distensione in un momento in cui – vista anche l’attuale situazione internazionale – non sarebbe stato opportuno creare ulteriori frizioni con altri paesi e in particolare con l’Italia, visti i diversi rapporti e relazioni che intercorrono tra i due paesi.

Chi è Alessia Piperno – Travel blogger da sei anni, la 30enne era arrivata in Iran tre mesi e mezzo fa, insieme con un gruppo di turisti, tra cui un polacco, un francese e un altro italiano. “Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso” aveva detto il padre della giovane. Alessia “era stata arrestata dalla polizia insieme con dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno”. Nella telefonata alla famiglia dal carcere solo poche parole, ma disperate: “Chiedeva aiuto. Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’Ambasciata italiana a Teheran. Ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno muovendo” aveva racconto il padre. Il padre nel messaggio aveva spiegato anche che Alessia era solita fare viaggi all’estero: “È una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli. Si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato. Noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice ‘vi prego, aiutatemi’. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie”. La 30enne è stata arrestata dopo la sua feste di compleanno. In un post sull’Iran aveva aggiunto una festa con gli amici.

La mobilitazione – Per la 30enne c’era stata una mobilitazione generale e internazionale. La preoccupazione era grande perché l’arresto era avvenuto durante le proteste di piazza per la morte di Mahsa Amini – la 22enne arrestata e poi assassinata dalle autorità perché indossava male il velo. Piperno però era arrivata in Iran molto prima degli eventi e nei giorni precedenti all’arresto su Instagram aveva parlato della sua volontà di tornare in Pakistan per aiutare le popolazioni colpite dalle alluvioni. “Ringrazio l’Intelligence, il sottosegretario Mantovano e il ministero degli Esteri per il lavoro straordinario e silenzioso che hanno fatto per portare a casa questa ragazza”ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una dichiarazione alla stampa congiunta con il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “È un’enorme soddisfazione. Siamo molto contanti per Alessia, che torni al più presto in Italia, questa è l’unica buona notizia che arriva dall’Iran dal 16 settembre in poi – ha detto all’Adnkronos Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International – Settimane segnate da una repressione furibonda con oltre 250 manifestanti uccisi. Quindi è bene che almeno per Alessia questo incubo sia terminato. Chiediamo al governo italiano di continuare a tenere d’occhio la situazione dei diritti umani in Iran perché è evidente che sia arrivata a un livello catastrofico”. Quotidianamente arrivano da Teheran notizie sulla fortissima repressione delle manifestazioni da parte delle forze dell’ordine. Quattro giorni un’altra donna è stata uccisa.

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