Brandelli di titoli, frammenti di pubblicità, segmenti di fotografie che nascono e muoiono nel tempo di uno sguardo e nello spazio di (un pochino meno di) centottanta gradi, quelli che servono di solito per voltare la pagina di un giornale. Pezzi di banalità di tutti i giorni, che presi singolarmente hanno l’essenza dell’effimero ma, lembo con lembo, ricostruiscono quanto di più eccezionale è riuscita a produrre l’umanità. Cioè personaggi straordinari, che si portano dietro questo aggettivo nel loro senso letterale. David Bowie o Margherita Hack, Frank Zappa o Letizia Battaglia: sono loro i soggetti dei ritratti di Claudia Turinelli, giovane artista livornese, che espone allo SpazioFondo di Pisa dal 12 novembre per due settimane. La sua prima personale porta il nome di A-tratti, col trattino che fa da colla, uno degli strumenti che servono all’artista per comporre le opere, dopo aver scolpito il pezzo giusto di carta con un paio di forbici.
La tecnica di Turinelli è quella del collage analogico: ogni ritratto è composto di ritagli di vecchi giornali e riviste ormai attempate che vengono rifilati e incollati a mano. E’ una sorta di trasposizione, dal passato di cent’anni fa, di quelli che si chiamarono papier collés e sui quali si cimentarono tra gli altri Pablo Picasso e Georges Braque. E un trasferimento in una tecnica diversa – dalla tela e dal pennello alle forbici e alla colla – del puntinismo: se si guarda ogni frammento da vicino si riconoscono soltanto un mozzicone di un fiore, uno scampolo di una guancia, un ciuffo di una capellatura, ma è sufficiente allontanarsi un po’ per vedersi restituire un’immagine che si fa subito familiare e accogliente, come succede sempre con il volto dei geni che hanno fatto la storia. La combinazione unica di forme, colori, disegni, fantasie rubate a mille pagine di mille uscite in edicola chissà quando fa sì che sia unica anche ogni opera di Turinelli, come se con qualche colpo di lama e una punta di sostanza adesiva si potessero superare le “ansie” di Walter Benjamin e Andy Warhol sull’effetto della modernità sull’arte.
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La folgorazione – racconta Turinelli – avvenne per effetto della saetta di David Bowie: “Un giorno – racconta l’artista – ho visto un suo bellissimo ritratto e ho pensato che mi sarebbe piaciuto poter omaggiare persone che avevano fatto la differenza, personaggi che hanno attirato la mia attenzione, personalità importanti che mi hanno segnata”. La lista dei modelli era già in testa. “Volevo però che il ritratto li raccontasse davvero – continua – che ogni tratto parlasse della loro vita, della loro personalità. Così ho iniziato a ritagliare riviste cercando dettagli che formassero il volto che avevo in mente”. Il primo a comporsi fu il viso di Frida Kahlo e nel giro di pochi mesi ne spuntarono altri come Amy Winehouse e John Lennon e altri ancora non scolpiti nella mitologia dalla loro morte precoce, come i registi David Lynch o Woody Allen. In circa cinque anni la galleria dei geni è arrivata a oltre 40 ritratti. Scomposti e ricomposti attraverso questo ispiratissimo taglia e cuci compaiono Frank Zappa, il Che, Jimi Hendrix, la regina Elisabetta II, Ozzy Osbourne. Cicciolina, Vivienne Westwoord. Non è, però, una raccolta delle figurine. E’ piuttosto il bagaglio di una vita – che canzone ti porteresti dietro, a che film non potresti rinunciare – che si nasconde dietro ogni lieve, chirurgico colpo di forbici e si forma con un tratto di colla stick: “Riesco a intravedere in ogni mio collage, in ognuno di questi ritratti, frammenti della mia vita”.
Info
Claudia Turinelli | A-Tratti
Dove | Ass. SpazioFondo, via dell’Occhio, Pisa
Quando | 12.11.2022 – 25.11-2022
Inaugurazione | Sabato 12, dalle 18
Orari | Dalle 16 alle 19. Chiuso il Lunedì