Pene da quattro mesi ai due anni e otto mesi di carcere per gli antagonisti che impedirono una manifestazione di un gruppo studentesco di ispirazione fascista. Questa la pena richiesta per gli imputati dalla procura di Torino. “Gli esponenti del Fuan potranno essere dei fascisti, ma il punto non è questo: impedire con atti violenti una manifestazione regolarmente autorizzata è reato” ha detto il pm Enzo Bucarelli chiedendo la condanna di 31 giovani di area autonoma e anarchica. Cuore del processo gli incidenti che si verificarono il 13 e il 14 febbraio 2020. Il pubblico ministero ha proposto al tribunale di dichiarare colpevole di “violenza privata” chi tentò di scagliarsi contro un piccolo gruppo di attivisti dell’organizzazione studentesca Fuan (Fronte universitario d’azione nazionale) per interrompere un volantinaggio al Campus Einaudi. I giudici si pronunceranno a dicembre.

La difesa ha sostenuto il concetto che il fascismo è vietato dalla Costituzione. “Lungi da me entrare nella tenzone ideologica: qui si è cercato di non permettere ad altri di esprimere le loro opinioni” ha detto il titolare dell’accusa. Il Fuan organizzò il volantinaggio per protesta contro un convegno (cui partecipò l’attore Moni Ovadia) dal titolo “Fascismo, colonialismo, foibe – L’uso politico della memoria per la manipolazione delle verità storiche”. In aula è stato detto che la decina di attivisti arrivò al Campus già scortata dalle forze dell’ordine. “Niente di anomalo” secondo Bucarelli, per il quale la polizia organizza il servizio per garantire la sicurezza pubblica come ritiene opportuno. Quanto alle voci “sull’intenzione dei fascisti di fare irruzione nella sede del convegno”, si trattò di “fantasie”. Negli scontri che ne seguirono alcuni agenti rimasero feriti e furono arrestati tre antagonisti. Il giorno dopo i collettivi antifascisti organizzarono una manifestazione e un gruppo occupò la saletta dell’Ateneo riservata al Fuan. Qualcuno fece sparire dei materiali guadagnandosi, al processo, l’accusa (più grave) di rapina. Questo spiega la differenza nel calcolo delle condanne: dai quattro mesi ai due anni e otto mesi di carcere. In ogni caso il pm ha osservato che la mobilitazione degli antagonisti durante il volantinaggio “aveva una motivazione che, per quanto soggettiva, ha una sua valenza” e, per questo, ha proposto la concessione delle attenuanti generiche.

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