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Roma, il prof rifiuta il compito dello studente trans: “Ho di fronte una donna, non un uomo”. Gay help line: “Grave, intervenga il ministro”

Il Gay Center ha chiesto al ministro dell'Istruzione provvedimenti immediati nei confronti del docente del liceo Cavour. La scuola aveva già riconosciuto al giovane il diritto alla carriera alias: un profilo alternativo sul registro di classe e sui documenti che prevede l’uso del nome d’elezione
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“Io di fronte ho una donna, non un uomo”. Sono queste le parole discriminatorie che si è sentito dire uno studente transgender del liceo Cavour di Roma da un suo professore. Nonostante il regolamento, l’insegnante si è rifiutato di accettare il compito in classe con il come di elezione. La scuola, già da mesi, aveva riconosciuto al giovane il diritto alla carriera alias: un profilo alternativo sul registro di classe e sui documenti scolastici che prevede per i ragazzi transgender l’uso del nome scelto, anziché di quello anagrafico.

Gay Help Line ha ricevuto la segnalazione dalla Rete degli studenti medi e ha immediatamente provveduto a segnalare il fatto al ministero dell’Istruzione, grazie al protocollo che l’associazione ha con il Miur. Al ministro Giuseppe Valditara sono state chieste “immediate verifiche ed eventuali provvedimenti disciplinari tempestivi” nei confronti del docente. Secondo quanto segnalato dall’organizzazione studentesca, il professore ha sbarrato il nome con cui lo studente aveva firmato il suo compito in classe, continuando a ripetere il suo nome anagrafico. “Umiliandolo e ignorando il diritto che la stessa scuola già gli riconosceva, violandolo consapevolmente”, ha commentato il Gay Center, ricordando che “solo pochi mesi fa il liceo Cavour è stato al centro di una polemica per il mancato riconoscimento della carriera alias a un altro studente transgender”.

In questi anni la Gay Help Line ha seguito “gravi casi di discriminazione e violenza avvenuti nel liceo del centro di Roma: lo stesso istituto dove studiava Andrea ‘il ragazzo dai pantaloni rosa’ che si tolse la vita a 15 anni a causa del bullismo omofobico dei compagni e di un insegnante”. “Non possiamo permettere né accettare che episodi di questa gravità – aggiunge l’associazione – continuino ad accadere nell’indifferenza, soprattutto in luoghi che dovrebbero essere protetti come la scuola. La discriminazione uccide e non ha a che fare con le opinioni o le scelte: per questo stiamo chiedendo l’intervento immediato del ministero per tutelare lo studente e l’intera comunità scolastica del liceo Cavour e ci auguriamo che la stessa dirigenza prenda immediatamente posizione”.

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