C’è una nuova inchiesta a carico di Alberto Genovese e agli atti c’è il racconto messo a verbale di un’altra giovane donna che accusa l’imprenditore di violenza sessuale. “Questi ricordi mi provocano difficoltà a dormire e altresì un grande senso di soffocamento” ha raccontata agli inquirenti ripercorrendo quei giorni in cui si risvegliava “semicosciente e ricoperta di graffi e lividi“. Le indagini sono condotto anche in questo caso dalla Squadra mobile e coordinate dai pm Stagnaro e Filippini e dall’aggiunto Mannella. L’ex imprenditore del web è stato già condannato a 8 anni e 4 mesi per due casi di violenze su due modelle tra Milano e Ibiza. Ora si va verso un’altra richiesta di processo per una serie di presunti abusi su due altre giovani (per un episodio nella forma del tentativo), a volte anche assieme all’ex fidanzata, per intralcio alla giustizia, contestato anche al suo ex braccio destro Daniele Leali, che risponde pure di cessione di droga negli ormai noti festini di Terrazza Sentimento. L’ex fondatore di start up digitali è pure accusato di detenzione di materiale pedopornografico per file con immagini e video trovati nei suoi dispositivi.
La 22enne, che ha raccontato anche di aver avuto una relazione per un periodo con Genovese, riguardo a presunte violenze avvenute tra settembre e ottobre 2020 (anche pochi giorni prima della festa in cui avrebbe subito abusi la prima vittima accertata), ha messo a verbale di essersi risvegliata un giorno “totalmente disorientata“, senza “alcun ricordo di quanto successo nella notte”. E di aver guardato il cellulare ed essersi resa conto “che erano passate più di 24 ore dal momento in cui” era entrata nella stanza di Genovese. In un altro caso, sempre secondo i suoi verbali, “sono stata assente 36 ore da casa, mentre nella mia mente pensavo che fosse solo una sera”.
Cinque “ipotesi di violenza sessuale” sulla 22enne, contestate a Genovese “talvolta con la collaborazione” dell’ex fidanzata, erano finite al vaglio del giudice per le indagini preliminari Tommaso Perna che per quei fatti (e per presunti abusi anche su un’altra ragazza), però, non aveva disposto la misura cautelare. Aveva evidenziato, infatti, contraddizioni in alcune dichiarazioni della giovane, spiegando che la credibilità delle sue versioni “intrinseca ed estrinseca risulta allo stato fortemente compromessa”. La Procura e gli investigatori hanno deciso di andare avanti e chiudere le indagini su quegli episodi sui quali hanno raccolto riscontri più forti, anche attraverso immagini delle telecamere interne di Terrazza Sentimento. Su presunti abusi ai danni della 22enne il 6 ottobre 2020 i pm hanno scritto, in particolare, che i filmati mostrano la ragazza “succube della forte influenza che Alberto esercitava su di lei”. E ancora: “Lo stato di alterazione della memoria e di sedazione, prodotto dalle sostanze stupefacenti somministrategli, anche contro la sua volontà non ha consentito alla vittima di ricordare o percepire le sevizie subite e lo stato di immobilizzazione a cui era costretta”. Agli atti anche i filmati effettuati “direttamente dal Genovese con il proprio telefono”.