Il misterioso street artist ha rivendicato la paternità di un murales apparso nella città ucraina martoriata dalle bombe, ma nelle scorse ore sono spuntate altre opere a lui riconducibili
Anche in mezzo alla distruzione l’arte riesce sempre a far sentire la propria voce, e l’effetto è detonante proprio come quelle bombe che, invece, non portano altro che sofferenza e morte. Lo street artist Banksy è arrivato in Ucraina e ha lasciato il segno con alcuni murales nella città di Borodjanka, nell’insediamento urbano dell’Oblast’ di Kiev.
BANKSY E I MURALES IN UCRAINA – A darne notizia è lui stesso su Instagram, pubblicando la foto della propria opera: una ragazza che fa acrobazie tra le macerie di un palazzo distrutto dalle bombe. Ma non è tutto, perché nelle scorse ore il fotografo Ed Ram aveva diffuso sui social le immagini di altri murales riconducibili al noto street artist. Uno in particolare avrebbe un messaggio molto forte e piuttosto esplicito: un giovane judoka mette al tappeto un uomo adulto, nel quale non è difficile vedere Vladimir Putin. Il leader del Cremlino, infatti, è stato sospeso da presidente onorario della federazione internazionale di Judo in seguito al conflitto. Un’altra opera raffigura due bambini che giocano su quella che sembra un’altalena, e invece è un cavallo di frisia, ostacolo difensivo impiegato per impedire l’avanzata del nemico. Un modo per denunciare l’infanzia rubata ai più piccoli a causa della guerra che da quasi un anno sta interessando il territorio ucraino. Infine una ginnasta che fa evoluzioni con il nastro.
Ed Ram si era domandato se questi disegni fossero opera di Banksy, e in attesa di una rivendicazione ufficiale da parte del diretto interessato erano stati Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, curatori di diverse mostre di Banksy, a sbilanciarsi sull’effettiva paternità dei murales: “Sembrerebbe proprio che l’artista britannico si sia recato nella zona di guerra per realizzare i due lavori in foto nella città di Borodjanka, Oblast di Kiev” aveva fatto sapere Antonelli. “Ancora nessuna rivendicazione, ma pochi dubbi che sia lui. Banksy riappare dopo un anno e undici mesi di silenzio che aveva alimentato varie speculazioni. È plausibile che ne spuntino fuori altri nei prossimi giorni”.
IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA – Detto fatto: il misterioso artista ha sciolto ogni dubbio pubblicando sui propri social il murales della ragazzina in equilibrio sulle macerie. Non è la prima volta che Banksy mostra la propria solidarietà al popolo ucraino. La scorsa primavera aveva messo all’asta l’opera CND Soldiers raffigurante due militari intenti a dipingere su un muro il simbolo della pace. L’intero ricavato sarebbe poi andato al finanziamento del più grande ospedale pediatrico di Kiev.