Diritti

Il Papa paga bollette e pacchi di viveri a famiglie povere. Domenica un presidio a San Pietro per cure mediche, esami e screening

Tra le iniziative del Vaticano in occasione della Giornata dei poveri di domenica anche un pasto per 1300 persone nell'aula Paolo VI. Il pontefice: davanti a chi non ha nulla "non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche"

Bollette pagate per le famiglie in difficoltà, pacchi viveri per 5mila famiglie, cure mediche e screening per Hiv, epatite e tubercolosi nel presidio sanitario allestito in piazza San Pietro. Sono le principali iniziative messe in atto da Papa Francesco per la VI Giornata mondiale dei poveri, che si celebra domenica 13 novembre 2022 e ha come tema “Gesù Cristo si è fatto povero per voi”. Iniziative affidate alla Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’evangelizzazione guidata dall’arcivescovo Rino Fisichella. Bergoglio presiederà la messa nella Basilica di San Pietro alla presenza di 1.300 poveri ai quali, dopo la celebrazione, verrà offerto un pasto festivo nell’aula Paolo VI. Nel 2021, secondo gli ultimi dati della Caritas, i poveri assoluti in Italia sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini.

Tra le iniziative realizzate per l’edizione 2022 della Giornata mondiale dei poveri, spicca in particolare quella per contrastare il caro bollette che ha colpito numerose famiglie italiane. “La crisi energetica, e il conseguente rialzo dei prezzi delle bollette, – ha spiegato il Vaticano – stanno pesando notevolmente sulle condizioni economiche delle famiglie, aggravando le condizioni di indigenza già esistenti. Oltre al sostegno attraverso la distribuzione di alimenti, la vicinanza a chi vive in difficoltà economiche, e si rivolge spesso ai centri caritativi, si farà concreta attraverso il pagamento delle utenze del gas e della corrente elettrica”. Inoltre, “Francesco ha voluto esprimere concretamente vicinanza alle famiglie in difficoltà, supportando le parrocchie nel loro servizio di distribuzione dei pacchi alimentari con l’offerta di tonnellate di viveri. Verranno consegnati su tutta Roma, ai parroci che ne hanno fatto richiesta, 5mila scatole di alimenti per le famiglie del territorio. Tra questi 10 tonnellate di pasta, 5 tonnellate di riso, farina, zucchero, sale e caffè, e 5mila litri di olio e latte. Ogni pacco prevede una ricca fornitura di tutti gli alimenti base per i nuclei familiari”.

“Un’altra delle conseguenze della povertà – ha spiegato ancora la Santa Sede – è la difficoltà, o a volte anche l’impossibilità, di accedere alle cure mediche”. Per questo motivo, dopo lo stop di due anni dovuto alle restrizioni imposte dalla pandemia, è stato allestito nuovamente un presidio sanitario in piazza San Pietro per assicurare la possibilità di visite mediche e farmaci anche alle fasce di popolazione più svantaggiate. Le strutture, vere e proprie cliniche mobili, erogheranno gratuitamente visite di medicina generale, elettrocardiogrammi, analisi del sangue, vaccini antinfluenzali e tamponi Covid. Sarà presente anche un camper attrezzato per effettuare test in grado di valutare la presenza di virus come l’Hiv, l’epatite e la tubercolosi.

Nel messaggio per la VI Giornata mondiale dei poveri, il Papa ha sottolineato che “la solidarietà, in effetti, è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra. Più cresce il senso della comunità e della comunione come stile di vita e maggiormente si sviluppa la solidarietà. D’altronde, bisogna considerare che ci sono Paesi dove, in questi decenni, si è attuata una crescita di benessere significativo per tante famiglie, che hanno raggiunto uno stato di vita sicuro. Si tratta di un frutto positivo dell’iniziativa privata e di leggi che hanno sostenuto la crescita economica congiunta a un concreto incentivo alle politiche familiari e alla responsabilità sociale. Il patrimonio di sicurezza e stabilità raggiunto possa ora essere condiviso con quanti sono stati costretti a lasciare le loro case e il loro Paese per salvarsi e sopravvivere. Come membri della società civile, manteniamo vivo il richiamo ai valori di libertà, responsabilità, fratellanza e solidarietà. E come cristiani, ritroviamo sempre nella carità, nella fede e nella speranza il fondamento del nostro essere e del nostro agire”.

Bergoglio, inoltre, ha ricordato che “davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno. A volte, invece, può subentrare una forma di rilassatezza, che porta ad assumere comportamenti non coerenti, quale è l’indifferenza nei confronti dei poveri. Succede inoltre che alcuni cristiani, per un eccessivo attaccamento al denaro, restino impantanati nel cattivo uso dei beni e del patrimonio. Sono situazioni che manifestano una fede debole e una speranza fiacca e miope. Sappiamo che il problema non è il denaro in sé, perché esso fa parte della vita quotidiana delle persone e dei rapporti sociali. Ciò su cui dobbiamo riflettere è, piuttosto, il valore che il denaro possiede per noi: non può diventare un assoluto, come se fosse lo scopo principale. Un simile attaccamento impedisce di guardare con realismo alla vita di tutti i giorni e offusca lo sguardo, impedendo di vedere le esigenze degli altri. Nulla di più nocivo potrebbe accadere a un cristiano e a una comunità dell’essere abbagliati dall’idolo della ricchezza, che finisce per incatenare a una visione della vita effimera e fallimentare. Non si tratta, quindi, – ha concluso il Papa – di avere verso i poveri un comportamento assistenzialistico, come spesso accade; è necessario invece impegnarsi perché nessuno manchi del necessario”.

@FrancescoGrana