Giudica “fuori luogo e spropositati” gli attacchi della Francia al governo Meloni sulla questione migranti e “ingiustificate” nonché pretestuose” le prese di posizione di Parigi nei confronti dell’Italia, per questo il generale Antonio Li Gobbi – ex comandante del Genio, già direttore delle operazioni presso lo Stato Maggiore Internazionale della Nato a Bruxelles – ha deciso di riconsegnare la decorazione concessa dal Ministero della Difesa grancese nel 1996 per la sua attività in Bosnia Erzegovina.
Dopo le polemiche seguite alla linea tenuta dall’esecutivo italiano nei confronti delle navi ong che hanno salvato i migranti nel Mediterraneo e la reazione francese, alla quale sono seguite nuove critiche da parte della ministra Catherine Colonna con l’avviso rivolto all’Italia di possibili “conseguenze”, Li Gobbi ha anche sottolineato di considerare nella “storia di colonialismo francese, le radici di un problema che sta in Africa settentrionale e di cui la Francia non può dirsi priva di colpe”. Perché, ha aggiunto, “molti di coloro che arrivano in Italia, ma che non mirano al nostro Paese, provengono da ex colonie francesi”. Per questo, “da parte di Parigi dovrebbe esserci un senso di corresponsabilità che invece è mancato”.
La premessa del generale è stata chiara e non rappresenta un’assoluzione della strategia politica del governo di centrodestra: “Ritengo non ci sia stata la dovuta lungimiranza nel gestire la recente attività relativa agli sbarchi e le ong da parte dell’Italia, una prova di forza senza valutare tutte le conseguenze mancando di una pianificazione che avrebbe potuto prevedere anche strumenti legislativi, la reazione francese è stata a dir poco spropositata”, ha detto Li Gobbi all’Adnkronos. Detto ciò, però, a suo avviso, l’atteggiamento “da primi della classe o da maestrina che sgrida il bambino poco capace per cui ho provato disagio”.
Da qui la decisione di restituire la decorazione: “Un segnale, in sostanza, per dire che ci sono anche italiani che non vogliono avere a che fare con un governo di un Paese, sia pur tradizionalmente amico, che oggi ha questi atteggiamenti nei nostri confronti”. Tuttavia, al di là della sua decisione, l’auspicio di Li Gobbi è che “questa crisi diplomatica si possa risolvere al più presto a beneficio di un problema che riguarda tutta l’Europa”.