In Afghanistan torna la piena applicazione della Sharia per punire i reati con amputazioni, fustigazioni, lapidazioni ed esecuzioni pubbliche. La decisione è stata annunciata su Twitter dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid. L’ordine “obbligatorio” di punire i reati secondo la Sharia, viene spiegato, è stato reso dal Mullah Akhundzada, misterioso leader supremo dei talebani che non è mai stato filmato o fotografato in pubblico dalla presa del potere nell’agosto 2021.
“Esaminate attentamente i casi di ladri, rapitori e sovversivi”, ha detto Akhundzada in un incontro con alcuni giudici, secondo quanto riferito dal portavoce. Un leader religioso afghano ha detto alla Bbc che le pene contemplate comprendono amputazioni degli arti, fustigazioni e lapidazioni.
La notizia segna un’ulteriore stretta da parte dei talebani che, al loro ritorno al potere, si erano impegnati a governare in maniera relativamente più moderata rispetto agli anni Novanta.
Ma intanto le adolescenti non possono andare a scuola, le donne non possono viaggiare per lunghi tratti senza accompagnatori uomini e sono state praticamente escluse dal lavoro, con eccezioni solo nell’istruzione e la sanità. Da maggio le donne devono coprirsi il volto in pubblico e la settimana scorsa sono state bandite da tutti i parchi e il luna park di Kabul, così come da palestre e bagni pubblici. “Le palestre sono vietate perché gli allenatori sono maschi e si tratta di palestre miste”, ha precisato il portavoce del ministero della prevenzione del vizio e della promozione della virtù, Mohammad Akif Sadeq Mohajir. Per quanto riguarda gli hammam – i bagni pubblici tradizionali arabi – “ogni casa ha una stanza da bagno, non ci sarà alcun problema per le donne“, ha riferito il responsabile. Per il portavoce del ministero, “in molti luoghi – le regole sono state violate. C’era mescolanza (di uomini e donne), l’hijab non è stato rispettato, ecco perché è stata presa questa decisione per ora”.