Finale di stagione ricco di “litigi in famiglia”. Da una parte è Sergio Perez a scagliarsi contro il suo compagno di squadra e neo campione del mondo, Max Verstappen, dall’altra Leclerc – già irritato dall’ennesimo errore strategico imbarazzante della sua squadra che lo ha penalizzato nella qualifica del venerdì – che chiede, e non gli viene concessa, la posizione di Carlos Sainz (terzo in Brasile) nel tentativo di incamerare più punti possibile in difesa della seconda posizione in classifica piloti.
Il rapporto tra Verstappen e Perez sappiamo essersi guastato nel corso di questa stagione, dopo il grande aiuto che il messicano ha fornito all’olandese lo scorso anno nell’ultima gara dell’anno in cui si assegnava il titolo mondiale, si è giunti man mano ad un punto di non ritorno. Le dichiarazioni sia in radio che in conferenza stampa post gara sono state al vetriolo e non è certamente positivo in vista della prossima stagione che potrebbe essere per la Red Bull, non così semplice come quella che si sta concludendo.
Preoccupante, molto preoccupante anche la posizione di Leclerc in seno alla Ferrari. Sembra essere, sempre più, un uomo da solo, abbandonato a se stesso se non addirittura in certe occasioni anche penalizzato, certamente non volontariamente, dalla sua stessa squadra. I fatti però raccontano che le scelte sbagliate sono sempre ricadute su di lui. Fatalità, coincidenze, ci mancherebbe… Non si può però dire lo stesso quando gli viene rifiutato un cambio di posizione con il suo compagno di squadra.
Certamente c’era un podio in palio e Carlos Sainz avrebbe perso la possibilità di salire sul terzo gradino del podio di Interlagos, ma è anche vero che in questo modo Leclerc e Perez sono a pari punti in classifica piloti. Il pilota lanciato alla conquista del suo primo titolo mondiale – almeno così sembrava nella prima parte di stagione – ora è in lotta con Perez per la seconda piazza iridata e non viene aiutato né dalla squadra, né dal suo compagno. Sarebbe stato più giusto privare Sainz di un podio che non cambia certamente la sua stagione o lasciare Leclerc al rischio di poter perdere la posizione (per carità solo rappresentativa) di vice-campione del mondo?
Giusto o meno lascio a voi i commenti.
Nella mia trasmissione radiofonica spesso ho parlato dell’esistenza di un clan spagnolo. Tanti i personaggi e gli sponsor provenienti dalla terra iberica, capo della strategia compreso, e mi sono preso insulti di vario tipo, da complottista al terrapiattista, ma il dubbio in me rimane, anche perché mi sono chiesto: se fosse stato lo spagnolo a richiedere la posizione ai danni di Leclerc, avendo alle spalle due sponsor spagnoli (una banca ed un produttore di birra) nonché varie presenze spagnole in posizioni diverse in Ferrari, la squadra avrebbe accontentato Sainz o gli avrebbe risposto picche?
Una cosa è certa: non è buon modo per recuperare lo stato d’animo del pilota del Principato di sicuro non sereno e parecchio amareggiato di quanto, intorno a lui, sta accadendo.