Un sindacalista, per la precisione il segretario regionale della Uil del Veneto, proprietario di due immobili, li affitta alla stessa Uil da cui percepisce l’affitto con un regolare contratto. Lecito? Opportuno? Oppure, una commistione scorretta tra interessi privati e ruolo sindacale? È bastato che la vicenda diventasse di pubblico dominio perché all’interno dell’organizzazione dei lavoratori si scatenasse, in Veneto e non solo, un putiferio. Per il momento è rimasta circoscritta in ambito locale, ma adesso una decina di attivisti hanno coinvolto la segreteria nazionale della Uil, che in Italia raccoglie complessivamente 2 milioni e 300mila tra lavoratori e pensionati, e la segreteria nazionale Uilm, che si occupa del comparto metalmeccanico.
“Cari amici e cari compagni – scrivono in una lettera – siamo legati alla Uil da una vita di impegno sindacale. Abbiamo ricoperto cariche, siamo stati eletti dagli organismi democratici, ma abbiamo ancora da dare da attivisti per il bene della nostra Uil. Ci è stato insegnato che ruoli sindacali e attività private, seppur legittime, vadano rigorosamente separate per non esporre il sindacato a critiche interne o esterne”. Questa la premessa, poi l’affondo: “Abbiamo appreso di una situazione che riguarda la locazione di due sedi sindacali a Feltre e Verona da una società immobiliare che appartiene al segretario generale del Veneto, Roberto Toigo, quale socio unico. Riteniamo che vadano valutate con grande attenzione ragioni di opportunità, a tutela della nostra organizzazione”. Tra le firme spicca quella di Gerardo Colamarco, predecessore di Toigo.
La presa di posizione non ha registrato finora risposte da parte del segretario Pierpaolo Bombardieri. Chi invece ha contribuito ad attizzare la polemica è stato lo stesso Toigo, bellunese di origine, ex operaio dell’Electrolux, che ha fatto una notevole carriera diventando nel 2008 segretario organizzativo e amministrativo nazionale della Uilm. Sui giornali locali ha replicato all’accusa di aver coltivato interessi personali nella vicenda, grazie alla società MT2000, di cui è socio unico, e che ha come amministratore il commercialista Riccardo Modiano. Nei due contratti d’affitto è Modiano che concede gli immobili in locazione alla Uil nella persona del segretario Toigo, che mette la firma. La sede di Feltre (65 metri quadrati) ha un canone annuo di 5.400 euro, ma la Uil si è fatta carico di tutte le spese di sistemazione degli impianti. MT2000 ha registrato nel bilancio 2019 proventi da imprese collegate per 500 mila euro, con un utile d’esercizio di 467 mila euro.
Toigo ha dichiarato: “I due contratti sono regolari, alla luce del sole. È una soluzione adottata per superare il dissesto finanziario. Chi pensa di ricattare questo gruppo dirigente ha sbagliato bersaglio”. Adombrando una guerra di potere, ha buttato benzina sul fuoco: “Ho trovato una situazione economica e strutturale disastrosa, debiti, buchi di bilancio e banche che non volevano più sentire parlare di Uil Veneto, di concederci mutui o finanziamenti. In accordo con gli organi e le categorie regionali abbiamo cercato di aggirare l’ostacolo in questo modo”. E i bilanci? “In due anni abbiamo messo in ordine quasi la metà delle nostre 56 sedi, le abbiamo rese più sicure, a norma, dignitose. Abbiamo messo i conti sotto controllo e risolto gran parte delle criticità”.
Chi non ha gradito è l’ex segretario Colamarco, che replica a muso duro. “Sotto la mia gestione, durata 15 anni, i bilanci erano in attivo e non c’era nessun dissesto finanziario. Anzi io avevo progressivamente risanato la situazione. Non so a quali dissesti faccia riferimento Toigo. Ci sono alcune società della UIL regionale che hanno problemi, una a Padova e una a Vicenza, e in quest’ultimo caso la situazione è drammatica. Ma su questo il sottoscritto non c’entra nulla”. E rincara. “Toigo ha comunque ammesso di avere acquistato le sedi di Feltre e Verona con una sua società per poi concederle in affitto. Non mi risultano, visto che sono stato segretario regionale fino al settembre 2020, deliberazioni o autorizzazioni per l’intera operazione da parte della Uil del Veneto, come lui dice”. In casa Uil, quindi, volano gli stracci. Soltanto una sensibilità generazionale diversa o sotto c’è dell’altro? Di sicuro Toigo, 51 anni, dimostra di avere capacità imprenditoriali e una buona disponibilità economica. Addirittura nel 2018, come riferirono le cronache, aveva pagato con 40 mila euro cash una Bmw serie 5, salvo aver poi avuto l’amara sorpresa di scoprire che la concessionaria era in procedura fallimentare.
Lo scorso ottobre, inoltre, il segretario Uil è stato nominato presidente di Fondapi, il fondo nazionale pensione complementare per i lavoratori delle piccole e medie imprese. È una struttura importante, con un attivo gestito di un miliardo di euro, suddiviso su 90.000 aderenti e circa 13.000 aziende.