Al centro dei colloqui, "le sfide transnazionali che affliggono la comunità internazionale", ha spiegato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. Biden e Xi "discuteranno gli sforzi per mantenere e rafforzare le linee di comunicazione tra Stati Uniti e Cina", ha aggiunto senza però prospettare effettivi progressi sulle molte questioni in discussione
È passato un anno dal loro ultimo colloquio, anche se solo virtuale, ma oggi i leader delle due principali potenze mondiali, Joe Biden e Xi Jinping, si incontreranno di nuovo faccia a faccia, a Bali, alla vigilia del vertice del G20 nell’isola indonesiana. E i temi da trattare saranno numerosi: dall’invasione russa dell’Ucraina alle risposte da fornire, ancora, sulla pandemia, fino alla crisi ambientale legata al cambiamento climatico. Un meeting, quello tra i due presidenti, che potrebbe portare importanti novità, soprattutto sulla gestione della guerra, ma secondo la Cnn le previsioni non fanno comunque ben sperare.
Gli Stati Uniti e la Cina sono infatti su posizioni contrapposte su tutti i principali dossier, da Taiwan alla guerra in Ucraina, dalla Corea del Nord al trasferimento di tecnologia fino alla riorganizzazione del nuovo ordine mondiale. Forse l’unico vero punto in comune che le due parti condividono in vista dell’incontro sono proprio le limitate speranze su ciò che potrebbe venirne fuori.
Al centro dei colloqui, “le sfide transnazionali che affliggono la comunità internazionale”, ha spiegato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. Biden e Xi “discuteranno gli sforzi per mantenere e rafforzare le linee di comunicazione tra Stati Uniti e Cina”, ha aggiunto senza però prospettare effettivi progressi sulle molte questioni in discussione. Con Biden, assicurano dalla Casa Bianca, che sarà “onesto” su “numerose preoccupazioni”, a partire da quella dei diritti umani.
Il colloquio avviene in una fase in cui le relazioni tra Cina e Stati Uniti si trovano a uno dei punti più bassi mai visti in decenni. Lo conferma la strategia di sicurezza nazionale presentata nelle scorse settimane da Biden che identifica la Cina come “la sfida geopolitica più consequenziale”, sottolineando in particolare la preoccupazione per il connubio tra “governance autoritaria e revisionismo in politica estera”.
Anche in questo scenario la Casa Bianca considera l’incontro come un tentativo per Biden e Xi di comprendere le reciproche priorità e stabilire “un terreno” per relazioni che permettano alle linee di comunicazione di rimanere aperte anche in momenti di tensione. A questo proposito, vengono ricordati i moniti di Xi contro l’uso delle armi nucleari, intese come un chiaro segnale a Vladimir Putin, e le sue esortazioni affinché la Germania spinga per negoziati di pace tra Russia e Ucraina. Il leader cinese arriva all’incontro in un momento di grande forza politica, dopo essersi assicurato un terzo mandato presidenziale che concentra nelle sue mani un potere mai visto dai tempi di Mao Zedong e Deng Xiaoping. Anche Biden, scongiurata l’ondata rossa alle elezioni di midterm, arriverà a Bali rafforzato dall’essere riuscito a mantenere la maggioranza al Senato dopo il successo in Nevada. Parlando dell’incontro con Xi, il presidente ha ribadito di “non essere disposto a fare nessuna concessione fondamentale“. E ha ricordato che al leader cinese, nei precedenti colloqui, ha detto: “Io voglio la competizione, non il conflitto. Sono sicuro che discuteremo di Taiwan e sono sicuro che discuteremo di una serie di questioni, come l’equità nel commercio e le sue relazioni con gli altri Paesi della regione”.