A metà del viaggio tra Nuova Zelanda e Australia si è scoperto che più di una persona imbarcata su sei era stata contagiata: i casi registrati, secondo le fonti della BBC, sono asintomatici o lievemente sintomatici
Sono state ore complicate sulla Majestic Princess, la nave da crociera della Princess Cruis, dove alcuni giorni fa è scoppiato un maxi-focolaio covid: 800 persone su 4.600 tra viaggiatori e membri dell’equipaggio sono risultati positivi. La nave era partita dalla Nuova Zelanda per una crociera di dodici giorni. Poi, a metà del viaggio, si è scoperto che più di una persona su sei era stata contagiata: i casi registrati, secondo le fonti della BBC, sono asintomatici o lievemente sintomatici. La nave ha attraccato a Circular Quay, un quartiere di Sydney, dove c’è un porto passeggeri. Molte delle persone che sono risultate positive hanno deciso di rimanere a bordo e sono stati invitati a isolarsi per almeno cinque giorni.
Nelle ultime settimane in Australia è stato rilevato un significativo aumento del numero dei contagi: soltanto nella regione del Nuovo Galles del Sud sono emersi più di 19mila nuovi casi in una settimana. “Sono passati quasi tre anni e, da allora, noi come comunità abbiamo imparato molto, molto di più sul Covid. Abbiamo imparato cosa funziona per aiutare a mitigare la trasmissione e come proteggere le nostre persone vulnerabili: non è diverso nel settore delle crociere”, ha detto Marguerite Fitzgerald, presidente di Carnival Australia, noto marchio crocieristico.
Da quanto si apprende, nei prossimi giorni, la Majestic Princess ripartirà verso Melbourne. “Il personale assisterà tutti gli ospiti che sono risultati positivi con l’accesso ai trasporti privati e all’alloggio per completare il loro periodo di isolamento – ha detto Fitzgerald – Abbiamo sempre saputo che c’era il rischio che a un certo punto avremmo assistito a un’impennata della trasmissione virale nella comunità e che poi l’avremmo rivista anche sulla nave”.