Matteo Messina Denaro è stato in Veneto, in provincia di Treviso, ma anche a Venezia, dove aveva un palazzo e poteva contare su un pass per entrare al Casinò. Lo racconta il quotidiano Il Gazzettino, riportando le dichiarazioni del pentito Emanuele Merenda e quelle di Salvatore Baiardo, l’uomo che ha gestito la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano in Nord Italia.
Secondo Merenda l’ultimo superlatitante di Cosa nostra si è recato in Veneto nel 2014, ospite di un palermitano, Vincenzo Centineo, da molto tempo residente a Salgareda, in provincia di Treviso. Le dichiarazioni di Merenda erano già note, ma Il Gazzettino le rilancia, riportando alcune dichiarazioni di Baiardo, gelataio, ex consigliere comunale di Omegna, sul lago d’Orta. Negli anni ’90 è Baiardo che gestisce la latitanza dei Graviano, i boss di Brancaccio legatissimi a Messina Denaro: lo stesso Baiardo ha più volte raccontato di vacanze trascorse insieme ai tre mafiosi nell’estate del 1993, quella delle stragi di Milano, Roma e Firenze.
Interpellato dal Gazzettino, oggi Baiardo conferma la presenza in Veneto di Messina Denaro ma anche che questi, probabilmente attraverso prestanome, aveva pure un palazzo a Venezia dove si era rifugiato riuscendo pure ad ottenere un pass per frequentare il Casinò lagunare. Secondo Baiardo, oggi Messina Denaro sarebbe gravemente ammalato e sarebbe addirittura pronto a farsi arrestare. Va sottolineato che Baiardo non è un collaboratore di giustizia, ed è stato condannato per favoreggiamento dei boss di Brancaccio.