I prezzi dell'energia sono la principale preoccupazione di pub e ristoranti, che questo mese hanno visto aumentare le fatture del 58% rispetto al 29% del mese scorso. E così oltre il 21% degli esercizi ha deciso di tagliare l'orario di apertura
Meglio lavorare meno e chiudere prima che trovarsi a pagare bollette salatissime. In Gran Bretagna è il settore della ristorazione il più propenso a mettere in campo questa strategia, che è già diventata regola in molti locali. Per ridurre i costi dell’energia, più di un quinto dei ristoranti e dei pub britannici ha ridotto l’orario di apertura negli ultimi tre mesi.
Gli analisti dell’Office for National Statistics (Ons) hanno rivelato che il 21% delle aziende del settore ha ridotto l’orario di lavoro giornaliero, pur restando aperto lo stesso numero di giorni nella settimana. Il 6% dei locali ha dichiarato di aver ridotto il numero di ore di lavoro due o più giorni alla settimana negli ultimi tre mesi e il 22% ha affermato che i prezzi dell’energia sono la principale fonte di preoccupazione per il mese di novembre. Un dato che riflette un leggero calo dopo che il governo si è impegnato a sostenere i costi delle bollette delle imprese a settembre.
Le aziende della ristorazione hanno subito pressioni particolarmente forti a causa dell’aumento delle fatture, con il 58%, rispetto al 39% dello scorso mese, che afferma che i prezzi dell’energia sono la principale preoccupazione. A causa dell’aumento dei costi energetici, il 41% delle aziende del settore ha affermato che prevede di aumentare i prezzi a novembre. Un aumento dei prezzi che riguarderà anche il 36% delle aziende ricettive.