Felice Ieraci, membro della Rsu della fabbrica di Campi Bisenzio, si trova fuori dal presidio che i suoi colleghi hanno organizzato nella sala del Consiglio comunale. "Alle istituzioni chiediamo che si sblocchi la situazione. Si deve aprire a nuovi investitori"
“Abbiamo portato da mangiare ai lavoratori che sono radunati in presidio nel comune di Firenze”: Felice Ieraci, membro Rsu ed ex lavoratore dello stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio, in questo momento si trova in piazza della Signoria, davanti a Palazzo Vecchio, sede del comune del capoluogo toscano. Racconta a ilfattoquotidiano.it che il Collettivo di fabbrica ha avuto un confronto con Dario Nardella. “Il sindaco ha detto che la nuova proprietà è inamovibile sulle sue posizioni, è ancora tutto fermo”.
La delegazione di operai del Collettivo si trova ancora nella sala dove si raduna il Consiglio comunale. I lavoratori sono entrati a Palazzo Vecchio nella serata di ieri, 14 novembre, e hanno passato lì la notte insieme ad alcuni consiglieri che stanno sostenendo la loro azione: “Scioglieremo il presidio insieme, di comune accordo”, assicura Ieraci. Non hanno paura delle eventuali conseguenze della loro azione. “Siamo entrati pacificamente. Ci siamo seduti per ascoltare l’assemblea. Poi abbiamo posto delle domande e delle richieste alle istituzioni riguardo la nostra vertenza”.
“Vogliamo che si faccia luce su chi è davvero Francesco Borgomeo (l’imprenditore proprietario di Qf, l’azienda che ha rilevato lo stabilimento dal fondo inglese Melrose, ndr). Vogliamo capire i reali interessi di questo signore. In questo momento non ci ha portato nulla. Il piano di reindustrializzazione non c’è, e anche il progetto è stato ritenuto inconsistente e insufficiente dallo stesso Nardella”. La richiesta principale è che le istituzioni aprano i cancelli a nuovi investitori coerenti e trasparenti, ma Qf non ha intenzione di accettare questa proposta.
In questo momento gli operai sono senza stipendio. Questo mese non gli è stata pagata più neanche la cassa integrazione. “Fino a questo momento Borgomeo l’aveva anticipata – spiega – chiedendo il rimborso con i fondi pubblici dello Stato. Ma questi soldi non possono arrivare finché non c’è un piano di reindustrializzazione”. Il Collettivo si era mosso in questo senso: ha presentato, sia alla Regione che a Borgomeo, due diversi progetti di reindustrializzazione, realizzati dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ma non sono mai stati presi in considerazione. “Noi non vogliamo che le tasse dei cittadini vengano spesi per dare da mangiare a questi imprenditori fuffa – tuona Ieraci – Noi siamo pronti a lavorare, a produrre. Gli ammortizzatori sociali servono a chi ha perso il lavoro, alle ditte che sono in difficoltà. Noi eravamo uno stabilimento in salute, avevamo molte commesse. Poi i vecchi gestori sono scappati, hanno delocalizzato“.
Eppure questo Stato ancora non si è fatto vivo: “A giudicare da come si stanno comportando mi verrebbe da dire che questo governo sia peggiore del precedente. Nessuno si è fatto avanti in queste ore. Anzi, tra tutti i consiglieri proprio uno della Lega si è lamentato del presidio. Se queste sono le premesse è difficile che apportino qualcosa di positivo”. Sperano che le istituzioni locali siano in grado di svolgere il loro ruolo di garante nei confronti di Qf. “Da quando si è presentato questo nuovo padrone (Borgomeo, ndr) non ha fatto altro che prenderci in giro, per tutti questi mesi. Il sospetto è che questo signore non abbia nessuna intenzione di reindustrializzare. Sembra che voglia solo svuotare lo stabilimento, usare i soldi pubblici e andarsene. Non è rispettoso verso di noi, le istituzioni, i cittadini e tutto il territorio”.