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Si sveglia dopo un mese di coma e diventa un artista: “Prima la gente rideva dei miei disegni, non c’è una spiegazione medica”

Oggi Moe Hunter, 38 anni, ha lasciato il suo lavoro a Burger King per inseguire la sua nuova vocazione, diventando così un apprezzato falegname professionista e modellista. Il giovane inglese era stato ricoverato dopo aver sviluppato una rara forma di meningite batterica e tubercolosi

di 30science per Il Fatto

Dopo più di un mese in coma, Moe Hunter, 38 anni, si è svegliato mostrando straordinari talenti artistici. I medici del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, Regno Unito, dove era stato ricoverato sono rimasti a bocca aperta: il giovane paziente mostrava davvero abilità inedite. Oggi Moe ha lasciato il suo lavoro a Burger King per inseguire la sua nuova vocazione, diventando così un apprezzato falegname professionista e modellista. Il giovane inglese era stato ricoverato dopo aver sviluppato una rara forma di meningite batterica e tubercolosi. Il suo cuore si era addirittura fermato. I medici hanno quindi deciso di intervenire chirurgicamente sul cervello. Poi il coma di un mese. Al risveglio Hunter non era più lo stesso. Ha iniziato a manifestare un nuovo talento creativo e un’inspiegabile predilizione per il disegno, la pittura e la costruzione di modelli. Un’inclinazione mai avuta prima. Anzi a scuola non si era mai distinto per bravura e né tantomeno per talento artistico. Hunter ha deciso così di non buttare via questa seconda occasione e ha utilizzato la sua nuova inclinazione per intraprendere una carriera come falegname autonomo, iniziando a costruire intricate repliche di modelli a grandezza naturale del mondo della tv e del cinema. I suoi pezzi sono stati venduti e sono stati messi in mostra ad eventi come il Comic-Con.

I suoi medici non riescono a spiegare cosa sia successo, ma il suo neurologo gli ha consigliato: “Divertiti e basta”. La sua casa a Hereford, capoluogo della contea di Herefordshire, è ora adornata con dipinti, illustrazioni e modelli: da un R2-D2 a grandezza naturale a un AT-ST di Star Wars. “Prima non ero minimamente creativo, infatti la gente rideva dei miei disegni”, racconta Hunter. “Ero più interessato alle uscite, al calcio e ai giochi per computer”, aggiunge.“Ancora oggi alcuni della mia famiglia non riescono a crederci, sono ancora completamente scioccati. È pazzesco – continua – ma quando ho parlato con il neurologo ha detto solo ‘divertiti’ e ha detto che c’è così tanto nel cervello che non riescono ancora a decifrare e questo è solo un fenomeno. Ora guardo tutte le mie cose e penso ‘mai in un trilione di anni avrei potuto immaginare di fare queste cose. Non ho idea di come sia successo”.

E aggiunge: “Nessuno ha davvero fornito una spiegazione medica per questo. So solo che i coma possono fare cose folli al cervello umano. Hanno semplicemente detto che ci sono molte storie e teorie nel corso degli anni riguardanti persone che si sono svegliate dal coma con abilità e persino parlando altre lingue”. Di casi come questi ne ha letti diversi Matteo Pardini, neurologo esperto di scienze cognitive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e professore associato di Neurologia dell’Università di Genova. “La storia del giovane paziente britannico – commenta – si inserisce in una letteratura abbastanza vivace di casi di persone con patologie neurodegenerative, come la demenza frontotemporale, o che hanno subito alcuni traumi cranici, in cui si sono verificate lesioni in alcune zone cerebrali, come il lobo frontale o il lobo temporale. Questi casi sono associati a una riduzione dell’inibizione di alcuni comportamenti e alla comparsa di nuove abilità artistiche visive, nella scultura, nel disegno, specialmente sul versante più astratto”.

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