Scintille a “Dimartedì” (La7) tra i giornalisti Corrado Formigli e Alessandro Sallusti sui primi provvedimenti del governo Meloni.
Formigli commenta con toni critici l’attuale esecutivo, dal tetto al contante innalzato a 5mila euro fino alla crisi diplomatica con la Francia, sottolineando: “Il governo Meloni ci ha isolato dall’Europa, collocandoci nel fronte Cipro-Malta-Grecia contro Francia, Germania e Spagna. C’è poi il ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani, un politico forte in Fratelli d’Italia, che in una intervista al Corriere della Sera ha detto: ‘Abbiamo fatto le scelte molto nette che il nostro elettorato si aspettava. Se a qualcuno dispiace, non so cosa farci’. Ecco, in questo governo non c’è traccia di un interesse nazionale. C’è solo l’interesse di una parte politica”.

Sallusti loda la presidente del Consiglio e aggiunge: “Queste politiche di destra non piacciono a Formigli che è di sinistra. Ce ne faremo una ragione, ma ha vinto la destra”.
“Il problema della destra e della sinistra non c’entra niente in questa discussione – ribatte Formigli – Esiste un interesse nazionale, sei ossessionato da destra e sinistra. Qual è l’interesse nazionale nel trovarsi contro Francia, Germania e Spagna? Spiegalo a un italiano”.
“Tu dai per scontato che quei paesi abbiano ragione”, replica Sallusti.
“Non hanno ragione – rilancia Formigli – Sono i paesi più forti in questo momento. Serve la diplomazia”.

Il direttore di Libero risponde: “Faccio un esempio. Capisco la stupidità di questo esempio, ma voglio farmi capire a casa”.
“Perché? A casa chi c’è, scusa?”, ironizza il conduttore Giovanni Floris.
“Ci sono gli stupidi per lui evidentemente”, commenta Formigli.
Sallusti continua: “Se domani la Francia decidesse che “Piazzapulita” va chiusa, io dovrei dire: ‘Brava, lo dice la Francia’.”
“Ma cosa c’entra? – commenta Formigli – Non pensavo che fosse così stupido questo esempio. Ti sei superato, Sallusti”.
Sallusti prosegue nella sua difesa del governo Meloni: “È in corso una svolta culturale. Si chiama democrazia”.
Formigli replica: “Abbiamo visto la prima svolta culturale nell’ufficio del ministro della Cultura Sangiuliano con ‘Pomeriggio 5′ sullo schermo“.

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