Riforme si, ma non subito, e comunque passando dal Parlamento. È questa, in sintesi, la risposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio all’appello lanciato martedì 15 novembre dal procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Lucantonio, durante l’inaugurazione della sede della Procura, guidata dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, nell’ex ospedale militare, in un palazzo del XV secolo che è stato restaurato dopo anni di abbandono.

“Da chi questo mestiere l’ha fatto, – ha affermato Lucantonio rivolgendosi al Guardasigilli – ci aspettiamo di essere messi in condizione di poter lavorare con dignità e decoro che penso ci spetti per il servizio che la gran parte di noi ha reso in questo Paese”. “Siamo in un Paese che va radicalmente modernizzato. – è stata la risposta di Nordio – Va modificato da cima a fondo. Vanno potenziate le strutture, quelle umane, finanziarie e quelle dell’edilizia. Ma soprattutto vanno cambiate le menti un po’ di tutti, a cominciare dal legislatore. Noi abbiamo una legislazione farraginosa, bizantina e contraddittoria talvolta con delle norme che sono configgenti tra di loro”.

Il seguito dell’intervento di Nordio, però, ha spento gli entusiasmi di chi sperava che qualcuno mettesse mano a quella che il ministro ha definito “legislazione farraginosa”: “Almeno la prima parte dell’opera del ministero – ha aggiunto – non avrà come oggetto quelle attività o quelle contestazioni che molte volte sono state divisive tra di noi. Ci sarà tempo e luogo per parlare di riforme, che dovranno essere discusse dal Parlamento perché è il Parlamento che fa le leggi”.

La risposta del procuratore Nicola Gratteri è arrivata a stretto giro, a margine: “Mi auguro che queste riforme vengano fatte e che ci sia un’accelerazione sull’informatizzazione del processo. È una cosa che chiediamo da 10 anni e speriamo che sia l’inizio giusto. La presenza del ministro è un atto di attenzione. Mi auguro che questa attenzione continui perché io ho tante cose da fare”. Anche sui tempi per le riforme, Gratteri ha le idee chiare: “Si può lavorare con i decreti legge o con i disegni di legge: se la volontà c’è, in un paio di mesi si possono fare cose importanti”.

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