“Voi con il nasone dovete essere cremati”. A pronunciare questa frase, rivolta ad alcuni studenti di religione ebraica, sarebbe stato un professore di italiano e storia, del liceo artistico “Enzo Rossi” di Roma. A denunciare la discriminazione antisemita è il collettivo Osa, Opposizione studentesca d’alternativa che ha organizzato una conferenza stampa davanti alla scuola diretta da Danilo Vicca, per chiedere al preside così come all’ufficio scolastico regionale d’intervenire. Gli occhi dei ragazzi sono tutti puntati su questo insegnante accusato non solo d’aver usato questa frase razzista ma di compiere da anni molestie verbali nei confronti delle studentesse. Proprio oggi, il collettivo, ha letto la testimonianza di una ragazza: “Ero più piccola frequentavo il terzo liceo, il professore mi prese in simpatia facendo mai mancare i suoi occhi su di me sin dal primo giorno , fino a quando si permise di dirmi che lo provocavo se mettevo pantaloni aderenti e che la mia faccia gli suscitava strane fantasie”.
Un racconto che è voluto restare anonimo ma che ha creato non pochi problemi alla giovane: “Tutto ciò mi ha provocato molto disagio. Ho cominciato a avere astio e disgusto nei confronti di questo professore tanto che anche lui evidentemente se ne accorse e iniziò ad abbassarmi i voti, a rispondermi male e a zittirmi in ogni dibattito a lezione . Nella mia classe di allora ci furono altri episodi e commenti anche nei confronti di ragazzi con disabilità o più sensibili di me che non sono mai riusciti a denunciare le follie che questo professore diceva”.
L’ultima sarebbe proprio la frase pronunciata contro i ragazzi ebrei: “Nessuno per ora – spiega Valeria Giuliano, studentessa del liceo “Ripetta” di Roma e responsabile organizzazione Osa a Roma – ha denunciato, mettendoci la faccia, l’episodio di discriminazione. Si tratta solo di voci raccolte ma sono fondate tant’è che a seguito delle nostre segnalazioni il docente non si è più presentato in classe e si vocifera che fino a fine anno non ci sarà”. I ragazzi dell’Osa non intendono lasciar cadere la situazione. A detta loro, da anni il dirigente scolastico, nonostante le segnalazioni non interviene: “Non possiamo più tollerare gli atteggiamenti – dice Valeria – di questo docente. Abbiamo il dovere di tutelare le ragazze del liceo Rossi perché questi episodi non accadano mai più. Il 26 saremo in piazza proprio per questo”. Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Rocco Pinneri, assicura che “le istituzioni sapranno ascoltare se i ragazzi segnaleranno”.