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Calendario Pirelli 2023, il realismo magico di Emma Summerton è un’ode alle donne: Bella Hadid, Ashley Graham e Emily Ratajkowski le sue “Muse”

Come sempre esclusivo, imponente e importante - non solo per le sue dimensioni e il suo peso -, TheCal2023 parla di consapevolezza, di resilienza mescolate a bellezza, forza, intrigo e talento. Ma soprattutto parla di donne. Perché dietro ogni donna di successo c'è una storia personale assolutamente unica, fonte potente d'ispirazione per altre donne. Ed è proprio a loro che si è rivolta la fotografa australiana

di Ilaria Mauri

C’è il calendario “a triangolo” che sta sulle scrivanie negli uffici e quello virtuale dei nostri smartphone. Quello con le donnine nude immancabile nelle officine o negli spogliatoi maschili. E quello con gli aforismi o le immagini di paesaggi che le nonne tengono appeso in cucina. E poi c’è lui. Non un semplice datario, ma una vera opera d’arte. Un oggetto iconico da collezione. Il Calendario Pirelli. L’edizione 2023 è stata presentata mercoledì 16 novembre all’Hangar Bicocca da Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo e ceo di Pirelli, e porta la firma della fotografa australiana Emma Summerton. Come sempre esclusivo, imponente e importante – non solo per le sue dimensioni e il suo peso -, TheCal2023 parla di consapevolezza, di resilienza mescolate a bellezza, forza, intrigo e talento. Ma soprattutto parla di donne. Perché dietro ogni donna di successo c’è una storia personale assolutamente unica, fonte potente d’ispirazione per altre donne. Oggi le chiamiamo attiviste o influencer, gli antichi più poeticamente Muse. Ed è proprio a loro che si è rivolta Summerton, dedicando la 49esima edizione del Calendario “alle donne straordinarie che mi hanno ispirato”. Love Letters to the Muse, lettere d’amore alle Muse, sono 28 scatti di 14 modelle che creano un ponte tra sogno e realtà, un legame tra la musa che sono chiamate a rappresentare e il talento che ognuna di loro possiede: “Sono voluta tornare alla radice etimologica della parola musa. Musa originariamente rappresentava non solo la fonte di ispirazione, ma anche chi possedeva talento nella letteratura, le scienze e le arti”, dice Emma Summerton.

Così l’artista ha raccolto le suggestioni legate alle tante donne che, nella sua ricerca di ispirazione, l’hanno guidata nei percorsi e nelle scelte come artista e come persona, e le ha trasformate in scatti potenti che costruiscono un paesaggio onirico e surrealista dove al centro c’è il valore intrinseco della persona. “Nei miei scatti il confine tra il ruolo che le modelle interpretano e quello che realmente sono non è definito e il tutto si fonde in immagini che evocano il realismo magico”, spiega la fotografa. Questo suo realismo magico è basato su una “conversazione sulle donne” (e con le donne, le sue modelle e muse), sul ruolo delle donne: “Guardiamo quello che è successo negli Stati Uniti (#Metoo), in Iran e le lotte per la libertà, il percorso che le donne stanno facendo può essere di ispirazione per tutte le donne e un’occasione per gli uomini per imparare qualcosa di più sulle donne”. Le ha poi ritratte in un’atmosfera che rievoca le opere dei grandi pittori surrealisti, da Salvador Dalì a Leonora Carrington (l’artista che, tra l’altro, ha ispirato la Biennale 2022), dove il reale diventa fantasia per suggerire “il sogno di un mondo diverso”. “Sentivamo che la pandemia stava finendo – racconta Marco Tronchetti – non consci allora che tra pochi mesi saremmo entrati in un altro incubo (quello della guerra, ndr), volevamo guardare il mondo con un occhio di sogno perché la bellezza, la qualità per un mondo diverso era il sentimento che muoveva tutti”.

La musa fotografa, interpretata da Guinevere van Seenus, è il punto di partenza, un po’ autobiografico, del progetto; poi, tra le pagine del “Cal” troviamo Sasha Pivovarova, pittrice; Cara Delevingne, performer; Bella Hadid, il folletto; Lila Moss (figlia di Kate) la veggente, Emily Ratajkowski, la scrittrice; Kaya Wilkins, la musicista, He Cong la veggente. L’attivista è ufficialmente interpretata da Ashley Graham, modella curvy e paladina insieme a Precious Lee (la Narratrice in TheCal) della body positivity. Ma hanno tante cose da dire e nessuna paura di raccontarsi anche Adut Akech (la cacciatrice di sogni), che incarna la storia poetica della sua vita di riscossa, dal campo profughi alle passerelle; Adwoa Aboah (la regina) che partendo dalla propria esperienza di dipendenza da sostanze, problemi mentali e depressione ha fondato Gurls Talk, un’organizzazione no profit che si occupa di benessere e salute mentale delle donne. Karlie Kloss, l’esperta di tecnologia che scende dai tacchi e promuove borse di studio e corsi di Coding dedicati alle ragazze per dare un’opportunità e ispirarle a perseguire le loro passioni. Non ultima Lauren Wasser, l’atleta che sfila con le sue protesi d’oro alle gambe. “Sono resiliente e il simbolo di quanto sia importante andare avanti, ma non mi sento un’eroina, lavoro perché non succeda ad altri – spiega ancora Emma Summerton -. Volevo offrire alle donne una piattaforma per rappresentare chi sono, che cosa effettivamente fanno“.

E così trasforma la strepitosa Bella Hadid in una divinità antropomoforma, fa indossare costumi vagamente fetish alla top model performer Cara Delevingne e avvolge in un enigmatico mantello Guinevere van Seenus. Effetto camouflage in un giardino incantato, invece, per Lila Moss. Ecco, quindi, che per fare ciò l’artista australiana si è fatta ispirare dal suo portfolio, dal repertorio magico del surrealismo ‘900, celebrando la bellezza e la natura selvaggia, apparentemente scollegati, ma per la fotografa complementari, fin da quando era bambina. In particolare, le opere dell’australiana Vali Myers, artista bohémien. La sua ossessione adolescenziale per Marilyn Monroe. E anche l’immagine dell’attrice italiana Monica Vitti, con i capelli alla deriva, che le ha sempre ricordato la madre. Creare vestiti da bambina insieme alla madre ha dato a Emma fiducia nella sua creatività. Sogni di bambina, rimasti ben impressi in quei suoi occhi chiari e penetranti che inquadrano la realtà e la tramutano in un quadro.

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