Nessuna discriminazione di pazienti non vaccinati. Il giudice per le indagini preliminari di Milano, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, ha archiviato l’inchiesta per interruzione di pubblico servizio a carico del direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi, Fabrizio Pregliasco, che era finito indagato a seguito di esposti presentati dopo una puntata del 18 gennaio scorso della trasmissione Fuori dal Coro nella quale si ipotizzava che lo stesso Pregliasco avesse escluso dalle liste di programmazione degli interventi chirurgici i pazienti non sottoposti a vaccinazione anti Covid.
“Alle prese con una intensa diffusione del virus e dovendo posticipare degli interventi a causa della situazione di emergenza – commenta in una nota Pregliasco – ho cercato di tutelare il maggior numero possibile di persone, posticipando solo e soltanto cure e interventi rinviabili per evitare che i pazienti fragili, tra cui quelli senza copertura vaccinale, e gli operatori sanitari del Galeazzi rischiassero di essere maggiormente esposti al contagio”. E aggiunge: “Ogni mia decisione è stata presa con l’intento di proteggere le persone e non discriminarle. L’archiviazione disposta dal giudice riconosce la bontà della decisione presa in un momento di particolare emergenza e sgombra il campo da accuse prive di fondamento”.
La Procura milanese aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo lo scorso febbraio. Aveva ritenuto, si legge nella nota, “che i criteri organizzativi adottati al Galeazzi fossero ragionevoli e adeguati alla gravissima emergenza sanitaria in corso. Il rinvio degli interventi è stato, dunque, considerato “il risultato di una corretta valutazione del rischio di infezione ospedaliera”. Il provvedimento di archiviazione del gip, spiega ancora Pregliasco, “condividendo le motivazioni della richiesta del pubblico ministero, ha implicitamente riconosciuto che non si sia configurata alcuna ipotesi di rifiuto di atti di ufficio, in quanto le cure rinviabili non sono state rifiutate, ma solo razionalizzate a tutela dei soggetti non vaccinati e non a loro discapito”.