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Reddito cittadinanza, Mangialavori (Fi) mette in dubbio i dati Inps. “Mia percezione da calabrese è diversa”. La replica di Ferrara (M5s) su La7

Botta e risposta a “Tagadà” (La7) tra l’europarlamentare del M5s, Laura Ferrara, e Giuseppe Mangialavori, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria. Il tema della discussione è il reddito di cittadinanza, sul quale Ferrara menziona i dati forniti dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in una intervista al Fatto Quotidiano: mediamente nell’ultimo triennio, il 65% dei percettori sono anziani, disabili e minori. Il 20% sono lavoratori poveri a cui viene integrato il reddito.
La conduttrice Tiziana Panella chiede a Mangialavori se quest’ultima categoria di persone continuerà a ricevere il reddito di cittadinanza. Piccata la risposta del deputato: “Cosa vuol dire ‘lavoratori poveri’? Mi spieghi, mi specifichi meglio questa categoria”.

Ferrara ripete la sua spiegazione: “Sono persone che, pur lavorando, hanno uno stipendio che non consente loro di vivere dignitosamente e di arrivare a fine mese. Quindi, non sono persone che, così come vuole la narrativa della destra italiana, restano a casa sul divano”.
Mangialavori ribatte: “Praticamente secondo l’onorevole Ferrara, quasi il 90% deve prendere il reddito di cittadinanza e solo il 10% dei percettori sono abili al lavoro. Lei è stata eletta, se non sbaglio, in Calabria. Beh, io la invito a frequentare molto di più i paesi del Sud. Non so dove lei ha reperito questi dati, ma sono assolutamente distanti da quella che è la realtà che io percepisco da calabrese in Calabria“.
L’europarlamentare sorride e replica: “Al di là della sua percezione, io non parlo di sentimenti miei, ma di dati forniti dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico”.

“Ci sarebbe molto da dire su questi dati”, afferma Mangialavori.
“Se lei ha altri dati ufficiali per poter controbattere, li mostri – risponde Ferrara – Però mi pare che finora abbia controbattuto con le sue percezioni“.
“Le percezioni sono di una persona che vive nel mondo – ribadisce Mangialavori – e non vive nel mondo del web”.
“Sì, sicuramente”, chiosa ironicamente Ferrara.