Durante la requisitoria il pm Roberto Felici ha affermato che "la circostanza rilevante" è legata alle "date dei versamenti, 2012, ma ho potuto verificare, anche consultando le consulenze, che i pagamenti risalgono di gran lunga a prima quindi è difficile immaginare che siano dovuti alla presunta falsa testimonianza"
Il tribunale di Roma ha assolto Silvio Berlusconi in uno dei filoni del caso Ruby Ter perché il fatto non sussiste. I giudici hanno fatto cadere le accuse anche per il cantante Mariano Apicella. I due erano accusati di corruzione in relazione alla falsa testimonianza del cantante napoletano in merito alle feste organizzate ad Arcore. La procura aveva chiesto l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”. L’accusa, che aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio degli imputati, aveva sostenuto che il cantante napoletano era stato pagato dall’ex premier per non riferire ai pm che indagavano sul caso Ruby quello che accadeva nelle serate organizzate ad Arcore. Durante il dibattimento la procura ritiene che sia stata provata la non responsabilità.
L’accusa aveva sostenuto che il leader di Forza Italia aveva pagato il cantante per indurlo a falsa testimonianza in cambio di 157mila euro. Il procedimento romano erano uno stralcio di una indagine condotta dalla Procura di Milano e poi “spacchettato” il 29 aprile del 2016 dal gup Laura Marchiondelli che ha inviato gli atti, oltre che a Roma, anche a Torino, Pescara, Treviso, Monza e Siena per competenza territoriale. Il tribunale toscano ha assolto l’ex premier lo scorso gennaio e la procura ha fatto ricorso in appello.
Durante la requisitoria il pm Roberto Felici ha affermato che “la circostanza rilevante” è legata alle “date dei versamenti, 2012, ma ho potuto verificare, anche consultando le consulenze, che i pagamenti risalgono di gran lunga a prima quindi è difficile immaginare che siano dovuti alla presunta falsa testimonianza. Tra Berlusconi e Apicella c’era un rapporto amichevole di lunga data”.