Momenti di tensione e scontri a Bologna tra le forze dell’ordine in tenuta antisommossa e il collettivo universitario Cua durante lo sgombero dello storico palazzo di via Oberdan, Casa Felici Giovannini, occupato da fine ottobre dagli studenti. L’edificio è di proprietà dell’università ed è in disuso da anni e a occuparlo sono gli studenti che, spiega Federico del Collettivo universitario autonomo, “non hanno un posto dove andare a dormire”.
Durante lo sgombero ci sono stati momenti di tensione perché alcuni studenti hanno di poter vedere tre loro compagni asserragliati sul tetto dello stabile. Negli scontri un dirigente del servizio di ordine pubblico è rimasto ferito al naso.
“Questa notte in via Oberdan 16 eravamo in 7, tutti noi non abbiamo un posto dove andare a dormire“, ha raccontato un 21enne di Trento venuto a Bologna per studiare al Dams, subito dopo essere stato sgomberato dalle forze dell’ordine. Fuori dall’immobile, zaino e coperte in spalla, ha raccontato di essere “da mesi alla ricerca di una stanza in affitto”, ma di non riuscire a trovarla. “Quando la polizia è entrata questa mattina ci hanno fatto mettere le mani sopra la testa, ci hanno perquisiti e sequestrato documenti e cellulari, poi ci hanno fatto molte domande sul perché eravamo lì e come eravamo entrati in contatto con l’occupazione. Una ragazza è stata costretta a fare i suoi bisogni con la porta aperta”. “Non ho mai partecipato a un’occupazione, questa è per me la prima volta, lo faccio perché non ho un posto dove andare a dormire e a Bologna i prezzi delle case in affitto sono folli. Una volta ho trovato una stanza a un prezzo ragionevole, ho chiamato il giorno dopo che è uscito l’annuncio, ma la proprietaria mi ha detto che aveva già ricevuto 300 richieste. Ora cercherò ospitalità da un amico”, ha detto ancora.