“Mohammed bin Salman, il primo ministro del Regno dell’Arabia Saudita, è il capo del governo in carica e, di conseguenza, è immune da questa causa”. Tradotto: l’amministrazione Biden ha stabilito che al principe ereditario saudita deve essere accordata l’immunità nell’ambito del procedimento contro di lui avviato dalla fidanzata del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, ucciso nel consolato saudita a Istanbul a ottobre del 2018, secondo l’intelligence Usa in un’operazione sotto la direzione del principe stesso. Secondo quanto riporta la Cnn, una richiesta in tal senso è stata presentata in tribunale dagli avvocati del dipartimento della Giustizia Usa su richiesta del dipartimento di Stato, con la motivazione che bin Salman è stato recentemente nominato primo ministro e dunque è qualificato a godere di immunità come capo di governo straniero. La richiesta è stata presentata giovedì sera, cioè poco prima della scadenza fissata dalla Corte perché il dipartimento di Giustizia desse il suo parere sulla questione dell’immunità e di altre argomentazioni presentate dal principe per chiudere il caso. Nonostante l’immunità, nel documento in questione l’omicidio viene definito “atroce”.
Hatice Cengiz, la fidanzata di Khashoggi, e DAWN, organizzazione per i diritti umani con sede a Washington fondata dal giornalista, hanno intentato una causa contro bin Salman e altre 28 persone nell’ottobre 2020 presso la Corte distrettuale federale di Washington. Sostengono che la squadra di assassini abbia “rapito, legato, drogato, torturato e assassinato” Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul e poi abbia smembrato il suo corpo. I resti del reporter non sono mai stati ritrovati. “Oggi Jamal è morto di nuovo” ha scritto su Twitter Hatice Cengiz, commentando la notizia.