Era per strada e con il cranio fracassato. A notare il corpo di una donna di 40 anni, Stefania Lala, un corriere che faceva le consegne nella zona di via Leopardi a Grosseto. Il cadavere era sotto un palazzo vicino alla ferrovia. Dalla polizia, che indaga, non viene esclusa nessuna ipotesi, dall’omicidio all’incidente: la donna potrebbe essere precipitata da una finestra del caseggiato.

La donna aveva due bambini piccoli, lavorava in un supermercato e da qualche tempo era separata dal marito. Venerdì mattina aveva accompagnato i figli a scuola e, per chi ha avuto modo di salutarla e scambiare qualche parola, sembrava tranquilla, non lasciava trasparire disagi. La donna stamani non era al lavoro. La sua abitazione è su un altro lato degli edifici rispetto a dove è stato trovato il corpo.

Secondo i rilievi della polizia, il cadavere è a quattro metri dal muro del palazzo da cui, per un’ipotesi, sarebbe caduta da un terrazzino condominiale, di uso comune. Ma questa distanza dallo stabile apre perfino il dubbio che, invece, qualcuno l’abbia potuta colpire in strada, una via che rimane defilata, fuori dalla vista dei passanti. Sul posto è andato per il sopralluogo il magistrato di turno della procura di Grosseto, Carmine Sarà disposta l’autopsia per capire se la donna ha solo i traumi, mortali, quelli visibili alla testa e di per sé già compatibili con una caduta, o anche lesioni di altro tipo, aspetti che potrebbero far emergere l’uso di uno strumento per colpirla nell’ipotesi di un’aggressione, che gli investigatori stanno prendendo in considerazione con le altre.

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