Più di dieci soldati russi fatti sdraiare a terra, con le mani sopra la testa e crivellati di colpi dai militari ucraini. Il ministero della Difesa russo attacca l’esercito di Kiev e denuncia crimini di guerra commessi, dicono, dagli uomini di Volodymyr Zelensky. A sostegno delle proprie affermazioni il governo di Mosca porta anche un video girato proprio dai rivali. Videoche anche l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) sta esaminando: “Siamo a conoscenza dei video e li stiamo esaminando. Le accuse di esecuzioni sommarie dovrebbero essere prontamente, pienamente ed efficacemente indagate, e tutti gli autori ritenuti responsabili”.
Nelle immagini diffuse dal ministero russo si vede un battaglione della Federazione ormai accerchiato dai soldati di Kiev che si arrende, con gli uomini che, uno a uno, escono da un edificio e si stendono a terra con le mani sopra la testa. Contro di loro è puntata una mitragliatrice che, sostengono, a un certo punto ha aperto il fuoco contro i soldati disarmati. Sulla loro morte ci sono pochi dubbi, dato che nelle immagini successive si vedono i corpi stesi a terra e ricoperti di sangue.
Diverse le immagini e diversa la versione offerta invece dai militari di Kiev, secondo i quali, mentre stavano procedendo con le operazioni di messa in sicurezza dell’area e disarmando i nemici, sono stati attaccati alle spalle da altri soldati russi, come dimostrerebbero i colpi che si sentono in uno dei filmati pubblicati. Non è chiaro, però, se quei colpi fossero dei nemici o della mitragliatrice piazzata poco dietro all’uomo che stava riprendendo la scena.
“L’uccisione metodica di oltre dieci soldati russi immobilizzati da parte dei degenerati delle forze armate ucraine con colpi diretti alla testa non può essere presentata come una ‘tragica eccezione’ – afferma il ministero in un comunicato – La prova nel nuovo video pubblicato del massacro perpetrato da soldati ucraini ai danni di prigionieri di guerra russi disarmati conferma la natura selvaggia dell’attuale regime di Kiev guidato da Zelensky e di coloro che lo proteggono e sostengono. Zelensky e i suoi complici saranno tenuti responsabili dalla Corte della Storia, dei popoli della Russia e dell’Ucraina per ogni prigioniero di guerra torturato e ucciso”, conclude la nota.
Non è la prima volta che i soldati ucraini, come viceversa quelli russi, vengono accusati di esecuzioni sommarie nei confronti dei militari di Mosca. A fine marzo un altro video circolato sui canali social mostrava soldati con l’uniforme ucraina che gambizzavano militari prigionieri con distintivi russi. In quell’occasione, i media ucraini lo etichettarono come un falso.
Ad aprile, invece, un altro episodio simile venne condannato anche dal ministro degli Esteri Kuleba. Nelle immagini si vedevano quattro soldati russi a terra, mentre intorno a loro si vedevano altri sei soldati con bande bianche intorno alle braccia che, insieme alla lingua che parlano, li identificano come alleati di Kiev. Uno dei prigionieri è ancora vivo e si muove lentamente. Mentre alcuni tra i soldati rivali dicono di lasciarlo lì, uno afferma “no, non lo lascio stare” e scarica contro di lui una serie di colpi. Si scoprirà poi che a guidare il gruppo c’era Mamuka Mamulashvili che si presenta come l’ufficiale in capo della Legione nazionale georgiana che combatte in Ucraina a fianco del governo di Kiev.