di Antonio Deiara

Come Giuda Iscariota vendette Gesù di Nazaret per trenta miserevoli denari, così i sindacati “traditori” hanno svenduto i loro iscritti per un pugno di euro, con la faccia di bronzo che li contraddistingue: continuano ad affermare che si tratta di un eccellente risultato! Cosa aspettiamo a stracciare le tessere, a costringere a rientrare nei loro posti di lavoro, vacanti da troppo tempo, i chiacchieroni perdigiorno che blaterano di scuola abbarbicati al loro cadreghino?

Dopo anni e anni di vacanza contrattuale, i docenti, i collaboratori scolastici e gli Ata riceveranno un’elemosina, trenta denari o poco più! Altro che l’adeguamento degli stipendi alla media europea, promesso da Giorgia Meloni… Del resto le priorità sono altre: i poveri “prenditori” di pubblico denaro legittimati a privatizzare gli utili e socializzare le perdite, gli irrintracciabili evasori fiscali “puniti” col tetto del contante ad appena 5.000 euro, i pregiudicati innocenti e gli indagati perseguitati seduti in Parlamento, e quindi “protetti” dai giudici-inquisitori.

Spero che le colleghe e i colleghi cha hanno votato per Fratelli d’Italia-Lega-Forza Italia si siano finalmente svegliati dal loro sogno, ormai trasformatosi in un incubo. Al vertice del Ministero dell’Istruzione e del Merito siede Giuseppe Valditara, braccio destro armato di forbici di Maria Stella Gelmini, al tempo di osservanza berlusconiana. Parliamo della ministra che ha tagliato 180.000 posti di lavoro nella scuola, si è improvvisata levatrice delle classi-pollaio e dei mega istituti-mônstre e ha magnificato le luminose sorti del “tunnel dei neutrini” tra Svizzera e Abruzzo.

I miliardi del Pnrr, conquistati da Giuseppe Conte e osteggiati in ogni consesso da Giorgia Meloni, oggi vengono sperperati (come Draghi ha comandato) nell’illusione di una taumaturgica scuola digitale, capace di salvare tutto e tutti e in due centinaia di Istituti Scolastici iper-futuristici da contrapporre a migliaia di caseggiati sprovvisti anche della certificazione di abitabilità. In Sardegna, terra “non sismica” per l’eventuale dislocazione delle scorie nucleari, udite-udite, si spende il denaro dell’Europa per le problematicità antisismiche…

Siamo proprio “La terra dei cachi”, come cantavano Elio e le Storie Tese. In un Paese “normale”, come direbbe il semper pontificante “Baffino”, personaggi di tal fatta andrebbero cacciati a calci nel sedere da qualsiasi posto di responsabilità. In Italia, nave senza nocchiero, tristi figuri ed erinni urlatrici siedono nei Palazzi del Potere.

Chiudo con una spruzzatina di ottimismo pensando che, nel 2011, il frequentatore della “Nipote di Mubarak” (definizione votata a maggioranza dal Parlamento della Repubblica Italiana) diede le dimissioni con disonore, per cui auspico che altrettanto facciano i suoi degni eredi politici. In caso contrario, noi donne e uomini di scuola sopporteremo una nuova traversata del deserto, simile a quella avvenuta durante il regno di Letizia Moratti.

Un dubbio mi attanaglia: una Moratti “nuova”, col “padrecinico” del “raccomandato” e dello “spergiuro”, si aggira con tracotante letizia nei cipressi del Pd. Che si tratti di una lontana parente della prima e non unica distruttrice della Scuola Pubblica della Repubblica Italiana? Giuda Iscariota, quello dei trenta denari, sghignazza con perfida soddisfazione.

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“Non accettiamo più di essere ignorati”: la scuola in piazza contro il governo Meloni

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