Cinque morti e 18 persone ferite. Arriva dal Colorado la notizia di un attacco a una discoteca gay, il Club Q, dove una persona ha aperto il fuoco. Secondo quanto riporta la polizia di Colorado Springs la sparatoria è avvenuta poco dopo l’una del mattino, ora locale. “Abbiamo localizzato una persone che riteniamo sia il sospetto, è in custodia, è ferito“, ha aggiunto, riporta la Cnn, la tenente di polizia Pamela Castro che non ha fornito ancora elementi sull’eventuale movente.

Su Facebook un post dei gestori del locale: “Il Club Q è devastato dall’attacco insensato alla nostra comunità. Le nostre preghiere e pensieri vanno a tutte le vittime, alle loro famiglie e agli amici. Ringraziamo per le rapide reazioni di clienti eroici che hanno sopraffatto l’uomo armato e messo fine a questo attacco di odio”. Nel 2016 in Florida un uomo attaccò un locale a Orlando uccidendo 50 persone e ferendone 53. La polizia, spiega la Cnn, non ha fornito alcuna ipotesi di movente. Il capitano dei vigili del fuoco di Colorado Springs, Mike Smaldino, ha riferito che sul posto sono arrivate 11 ambulanze dopo diverse chiamate d’emergenza. “Resteremo qui ancora molte, molte ore”, ha spiegato la tenente della polizia locale Pamela Castro. Il sospetto arrestato per la strage in Colorado si chiama Anderson Lee Aldrich e ha 22 anni ed era stato arrestato in precedenza. Il giovane, secondo il capo della polizia locale, è entrato nel locale e ha cominciato a sparare subito con un’arma lunga. Nelle indagini per la strage è coinvolta anche l’Fbi. Almeno due persone hanno contribuito con le loro azioni “eroiche” a bloccare l’autore della strage ha spiegato il capo della polizia locale, aggiungendo che all’interno sono state recuperate due armi. “Un crimine orribile” ha detto in una conferenza stampa John Suthers, il sindaco di Colorado Springs, elogiando i clienti per le loro azioni ‘eroiche’ che “hanno chiaramente salvato vite”.

La strage è avvenuta nel giorno del Transgender Day of Remembrance. Il locale aveva annunciato per sabato una serata “con ogni tipo di identità di genere” proprio in occasione della giornata della giornata celebrata il 20 novembre. Una ricorrenza organizzata dal 1998, dopo l’assassinio della transgender Rita Hester, diventata simbolo dell’oppressione di cui è vittima la comunità Lgbtq. La data del 20 novembre è quindi un invito a ricordare le vittime della transfobia.

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