C’è un sesto condannato a morte per le proteste scatenate in Iran dalla morte di Mahsa Amini, arrestata per aver indossato in modo non ortodosso il velo. La Corte rivoluzionaria di Teheran ha emesso una nuova pena capitale a carico di un manifestante accusate di avere “l’intenzione di uccidere con un coltello per creare paura e insicurezza nella società” durante uno dei cortei che da più di due mesi si tengono nel paese asiatico. Tale comportamento, secondo la legge della Sharia in Iran, comporta la pena di morte, ha riferito l’agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim.
La decisione della Corte è arrivata nella stessa giornata in cui le forze armate iraniane hanno aperto il fuoco contro la folla di studenti delle scuole superiori della città di Dehgolan, nell’Iran nord-occidentale, e la procura ha convocato alcuni vip e celebrità, compresi personaggi del mondo del calcio, perché rispondano dell’accusa di aver diffuso sui social media “commenti falsi, non documentati e provocatori” in appoggio alle proteste.
Dopo le convocazioni, la magistratura ha annunciato l’arresto dell’attrice Hengameh Ghaziani che aveva postato un breve video nel suo account Instagram, mentre era a capo scoperto, con un sottofondo musicale sulla libertà delle donne. Il mandato di comparizione ha raggiunto altre attrici come Elnaz Shakerdoust, Mitra Hajjar, Baran Kowsari e Sima Tirandaz, oltre a due ex parlamentari riformatori – Parvaneh Salahshouri e Mahmoud Sadeghi – e l’ex allenatore della squadra di calcio del Persepolis Yahya Golmohammadi.