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Abusi sulle ginnaste, le verità di Jury Chechi: “Si sapeva da tempo. Le indagini? Lasciano il tempo che trovano”

Il campione degli anelli e medaglia d'oro di Atlanta 1996 è intervenuto sulle denunce delle atlete: "Mi sorprende che in federazione siano rimasti spiazzati. Il commissariamento? E' come chi si controlla da solo "

Jury Chechi, l’ex ginnasta che conquistò la medaglia d’oro agli anelli alle Olimpiadi di Atlanta 1996, è intervenuto sulle denunce da parte delle atlete sulle violenze psicologiche subite che, nelle scorse settimane, hanno portato al commissariamento dell’Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio. Alcune ginnaste, infatti, hanno denunciato di essere state vittime di pressioni e vessazioni durante gli allenamenti, soprattutto in merito al peso.

Chechi, a seguito di un’iniziativa a Fermo, ha commentato: “Quello che sta succedendo nel mondo della ginnastica si sapeva da tempo. La federazione dice che non sapeva niente? Faccio fatica a credere che non sapessero niente di quello che accadeva a Desio e non solo lì, ma voglio crederci perché sono persone oneste”. Poi ha aggiunto: “Mi sorprende che in federazione siano rimasti spiazzati, ma se è così mi preoccupa ancora di più perché significa che non sono stati capaci di gestire un movimento così importante e di tutelare delle ragazze che hanno fatto molto per questo sport”.

A seguito delle denunce delle ginnaste, la Federazione ginnastica d’Italia ha pubblicato il provvedimento con cui è stato affidato l’incarico di commissario al vice-presidente della Federazione, prof Valter Peroni, che incassato la responsabilità di supervisionare le attività che si svolgono nell’Accademia di Desio. Sul punto, l’ex ginnasta ha detto: “Credo che le indagini fatte dalla procura federale lascino il tempo che trovano. Mi auguro di sbagliare ma vedendo che il commissario del centro di Desio è il vicepresidente federale…è come chi si controlla da solo. Ho il timore che non sia il modo migliore per capire davvero cosa sia successo e fare in modo che non succeda più”.