Dal 2020, in collaborazione con la piattaforma Wecity, è partito il progetto che converte i chilometri in CO2 Coin, da spendere il 42 negozi cittadini. Il sindaco: “Questi progetti aiutano a scardinare l’idea che la bicicletta sia un mezzo da usare solo la domenica”
Andare al lavoro in bicicletta per combattere il cambiamento climatico e fare acquisti gratis. È l’idea alla base di Bike to work, il progetto di mobilità sostenibile di Legnano, nell’alto milanese. Grazie a un bando del ministero dei Trasporti, nel 2020 l’amministrazione comunale, in collaborazione con la piattaforma Wecity, ha messo in palio per chi pedala i CO2 Coin. Si tratta di monete virtuali, ottenute grazie ai chilometri percorsi, da spendere in 42 negozi in tutta la città.
Per ora gli iscritti al programma sono 470, con quasi 113mila chilometri percorsi, 117mila chilogrammi di CO2 risparmiati e 21mila euro guadagnati. Bike to work però fa parte di un piano più ampio per l’azzeramento delle emissioni negli spostamenti, che coinvolge anche la scuola (con Bike to school) e ha ricadute positive sulle infrastrutture, sulla collaborazione tra i vari comuni e sulla cultura del rispetto dell’ambiente.
“Più di tutto questi progetti aiutano a creare cultura su nuovi stili di vita e su una nuova mentalità – afferma il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice – Aiutano a scardinare l’idea che la bicicletta sia un mezzo da usare solo la domenica. Può essere scelto anche in città dense come la nostra, al posto dell’automobile. Anzi – aggiunge – mentre in macchina siamo isolati, la bicicletta ci permette di stare in relazione con la nostra comunità, oltre a ridurre il nostro impatto ambientale”.
Il bando ministeriale per un finanziamento di 65mila euro risale al 2016. L’alternanza delle giunte e il commissariamento del Comune nel 2019 hanno però fermato il progetto. “Nel 2020 lo abbiamo rispolverato e tirato fuori dal cassetto. Si adattava perfettamente alle nostre linee programmatiche – racconta Radice, eletto lo stesso anno con la coalizione di centrosinistra – Però non volevamo dire solo ‘ti metto in tasca dei soldi’, se usi la bici. Eravamo nel periodo post lockdown e poteva essere uno strumento per alimentare l’economia cittadina”.
L’idea decisiva per il successo di Bike to work è stato il legame con il commercio locale. Gelaterie, ristoranti, bar, cartolerie e anche uno studio psicologico da più di un anno e mezzo hanno incominciato ad accettare pagamenti in CO2 Coin. Ogni chilometro percorso vale 25 monete virtuali, pari a 0,25 euro. Quindi, pedalando per 8 chilometri, è possibile guadagnare fino a 2 euro.
C’è poi un progetto rivolto direttamente alla scuola: Bike to school, con il quale l’amministrazione comunale ha stimolato una gara di mobilità sostenibile tra i vari istituti. In palio 9.100 euro di premi, che hanno permesso a numerose classi di comprare materiali per le lezioni. Gli studenti che si sono sfidati a colpi di pedali sono stati 401 e in un anno hanno percorso quasi 18mila chilometri, evitando di disperdere 2.900 mila chilogrammi di CO2.
“Queste iniziative sono state un modo per fare formazione, anche su come rispondere in modo leggero e veloce alle esigenze dei cittadini sulla mobilità sicura”, afferma Radice. Al vaglio dell’amministrazione ci sono diversi progetti per estendere la rete di piste ciclabili e pedonali a Legnano e nei comuni limitrofi, soprattutto attorno a scuole, ospedali, impianti sportivi e altri servizi. “Una delle sfide sarà riconnettere le varie linee. In città così dense spesso ci sono diversi spezzoni di piste ciclabili, per passare da uno all’altro però magari bisogna attraversare un punto pericoloso e questo scoraggia l’uso della bici”, spiega il sindaco.
Bike to school e Bike to work sono riusciti però a riunire attorno a un tavolo tutti i tecnici delle diverse amministrazioni. “Ci hanno aiutato a costruire un vocabolario comune, a mettere insieme le cose utili che ciascuno aveva provato, indipendentemente dai colori politici – spiega Radice – Si sta capendo che la mobilità sostenibile è necessaria per la vita di tutta la comunità”.
Costruire infrastrutture infatti non basta. Per coinvolgere i cittadini – Legnano in tutto ne ha 60mila – che ancora non hanno aderito ai progetti di mobilità sostenibile “serve un lavoro culturale. Di recente abbiamo organizzato anche 3 giorni di eventi al Castello di Legnano sul tema. È stato un modo per promuovere le iniziative, condividere esperienze con esperti locali e da altre parti di Italia e ascoltare i suggerimenti del pubblico”, per contagiare sempre più persone e realtà con l’esempio positivo di questo ultimo anno e mezzo.