Renzi? È un simpatico megalomane. La cosa incredibile di Renzi, come di tanti politici italiani, è l’assoluta mancanza di vera autocritica, l’incapacità di giudicare seriamente il proprio operato”. Così a “Non è l’arena” (La7) il filosofo Massimo Cacciari commenta l’intervista rilasciata poco prima dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, al giornalista Massimo Giletti.
E aggiunge: “Il modo in cui Renzi ha condotto l’iniziativa giusta della riforma costituzionale, suicidandosi su quel terreno così delicato, importante e strategico, è incredibile. Renzi dovrebbe ragionare sui suoi fallimenti prima che su quelli altrui. Senza giudizio critico delle proprie vicende non ci sarà mai nessuna terapia in questo paese, né per Renzi, né per il Pd, né per il nostro sistema nel suo complesso”.

Cacciari analizza poi la situazione del Pd: “Oggi è una micro-élite politica, che è coesa soltanto sulle questioni di sopravvivenza elettorale e che non sa dove andare. E allora tutto si traduce nella spasmodica ricerca del segretario. Ma non è questa la questione, l’ho già detto. Devono cercare di indire un congresso veramente aperto – conclude – chiamando a raccolta tutti quelli che vogliono fondare qualcosa, non rifondare o restaurare. Non c’è niente da rifondare. Va fondato qualcosa di finalmente nuovo, ma non a partire dal vecchio. Non puoi più mettere il vino nuovo nelle botti vecchie“.

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