Il governo Meloni nella legge di Bilancio in via di approvazione dimezza gli sconti sui carburanti e valuta un “aumento limitato” delle imposte su sigarette e tabacco. Su primo fronte, il primo dicembre si passerà dall’attuale taglio di 25 centesimi, che considerando l’Iva equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, a una riduzione di 18,3 centesimi complessivi. Le accise sulla benzina passeranno a 578,40 euro fino al 31 dicembre 2022, mentre quelle su oli da gas o gasolio usato come carburante, in pratica il diesel, passeranno, sempre fino a fine anno, a 467,40 euro per mille litri.
Nella manovra viene anche accantonato l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte, preannunciato nei giorni scorsi ma criticato dalle associazioni consumatori perché con tutta probabilità i vantaggi sarebbero finiti in tasca ai commercianti. In compenso c’è l’intenzione di sforbiciare l’Iva per pannolini e assorbenti portandola dal 10 al 5%. E potrebbe arrivare un’estensione della social card da 40 euro al mese per i meno abbienti – oggi concessa a over 65 e bimbi sotto i tre anni con particolari requisiti (i titolari sono i genitori) – a chi ha un reddito inferiore a 15mila euro: previsto un fondo di 500 milioni destinato a ‘coprire’ l’acquisto di beni di prima necessità. Sarebbe cumulabile con la pensione minima e, come già avviene, distribuita dai Comuni.
Nel provvedimento dovrebbe entrare anche una norma per bloccare l’automatismo previsto dal Codice della strada che da gennaio 2023 farebbe scattare un aggiornamento al rialzo degli importi delle multe stradali. Su questa misura negli ultimi giorni ha spinto in particolare il titolare per le Infrastrutture Matteo Salvini.