Il Covid probabilmente non fa più paura. E l’assenza (per ora) di una campagna di comunicazione ha disinnescato anche quel senso civico di chi era chiamato a proteggere gli altri, i fragili o gli anziani. Che restano coloro che pagano maggiormente l’infezione se si pensa che negli over 80 il tasso di mortalità tra i non vaccinati è sei volte più alto di chi invece è completamente immunizzato. Un paradosso se si pensa che fiducia degli italiani nei vaccini è aumentata secondo il report della Commissione europea che posiziona l’Italia al quarto posto nella classifica dei Paesi in cui è più diffusa la consapevolezza dell’efficacia e della sicurezza dei vaccini. Al 18 novembre, evidenzia la Fondazione Gimbe nel focus vaccini, sono state somministrate 4.783.386 quarte dosi, con una media di 26.704 al giorno, in calo rispetto alle 30.319 della scorsa settimana (-11,9%) e con una copertura nazionale del 25% (dall’11,4% della Calabria al 37,7% del Piemonte). La platea per il secondo richiamo è di 19,1 milioni di persone di cui 12,6 milioni possono riceverlo subito, 1,7 non sono eleggibili nell’immediato perché guarite da meno di 120 giorni e il resto l’ha già ricevuto. Eppure dopo un trend che faceva sperare in un calo il bollettino settimanale ha registrato un aumento del 15% i nuovi casi di Covid e della positività anche se un lievissimo calo dei decessi. in
“Bisogna prendere atto che la popolazione è stanca della vaccinazione anti-Covid considerata da molti come un fastidio, un elemento di grande fatica psicologica. Ma dobbiamo insistere sulla campagna per la quarta dose che va a rilento, dando la priorità ai soggetti fragili” sottolinea all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), a margine del XXI Congresso nazionale, in corso a Roma, che aggiunge: “In generale, se l’epidemia tenderà ad evolvere ulteriormente dovremo riconsigliare la vaccinazione a tutta la popolazione. Dobbiamo fare il massimo sforzo per convincere le persone fragili a fare la quarta dose e, in alcuni casi, addirittura la quinta dose – raccomanda Andreoni -. Più vacciniamo più riusciamo a controllare la circolazione del virus. Questo è un dato incontrovertibile e abbondantemente dimostrato dalla scienza medica e dai dati dell’epidemiologia. In questo senso la vaccinazione dovrebbe essere maggiormente estesa il più possibile”. Il vaccino consente di proteggersi dalla malattia grave e dalla morte e se contagiati di avere sintomi più lievi evitando comunque l’ospedalizzazione se non nei casi di persone con più patologie pregresse.
“Gli anziani, soprattutto gli over 80, stanno sottovalutando la vaccinazione anti-Covid e anche quella antinfluenzale. Questo è un errore e un rischio altissimo in vista del Natale che non possiamo permetterci. Abbiamo davanti ancora un mese da qui alle festività, gli anziani che non hanno fatto le vaccinazione le facciano subito. Il Natale sarà tranquillo solo se vaccinati, ma temo che ci sarà una brutta influenza mischiata al Covid, con un picco probabile proprio a Natale, e sarà anche difficile fare diagnosi differenziate” spiega Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sulle previsione dell’andamento epidemiologico Covid per il prossimo Natale. Secondo Bassetti, “potrebbe essere un Natale con tante persone influenzate” quindi “se vogliono passare delle belle vacanze a dicembre con i nipoti e i figli, soprattutto in compagnia degli anziani e dei fragili, occorre che quest’ultimi si vadano a vaccinare contro Sars-CoV-2 e contro l’influenza. Stiamo vedendo tantissime persone che nel 2022 non hanno fatto la vaccinazione anti-Covid parliamo di over 80 che non possono prescindere dalla quarta dose”. Il governo, tramite il ministro della Salute Orazio Schillaci, ha annunciato dieci giorni fa il lancio di una campagna di comunicazione “a breve”.