Diritti

Lombardia, via libera alla legge sul Caregiver. Protesta delle associazioni: “Non sanno cosa vuol dire assistere un familiare h24”

Via libera dall'Aula a maggioranza centrodestra. Le associazioni in presidio davanti alla Regione hanno ricevuto l'assicurazione che saranno consultate nei prossimi mesi. Ma non sono mai state coinvolte nella scrittura della legge

Il progetto di legge (pdl) sul riconoscimento del Caregiver è stato approvato dal Consiglio di Regione Lombardia ed è diventato legge il 22 novembre. La maggioranza di centrodestra al Pirellone ha votato, come era previsto, il testo che sancisce alcune indicazioni in merito agli assistenti personali delle persone con disabilità grave o gravissima residenti sul territorio lombardo. Il pdl non piace a diverse associazioni di famigliari che tutelano i diritti delle persone disabili e che questa mattina, per manifestare pubblicamente il loro dissenso, hanno organizzato un presidio di protesta sotto il Palazzo di Regione Lombardia in Piazza duca d’Aosta. “Stamattina prima del voto in Aula siamo stati convocati dalla vice presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali e relatrice del pdl, Simona Tironi (Forza Italia), che ci ha dato rassicurazioni sul fatto che verranno recepite nel prossimo futuro alcune nostre istanze per migliorare la legge approvata oggi” commenta Teresa Bellini, referente del Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili (Confad) in Lombardia, tra le associazioni promotrici del sit-in. “Molti sono i punti discutibili che vanno rivisti e approfonditi, in primis la questione che manca nel testo di legge della convivenza e della continuità del lavoro di cura”, aggiungono le organizzazioni. “Nel corso dell’incontro con la dott.ssa Tironi – afferma Bellini – abbiamo espresso tutti i nostri dubbi e sottolineato le criticità, lei ci ha ascoltato con attenzione e ha dichiarato che questa legge è solo un primo passo. Da domani potremo collaborare per aggiustamenti e delibere attuative. Per la sua disponibilità la ringraziamo e aspettiamo di confrontarci con lei il prima possibile perché le associazioni di familiari devono avere un ruolo di protagoniste nell’elaborazione delle leggi che riguardano la persona con disabilità e di conseguenza la sua famiglia. I caregiver aspettano da troppo tempo un giusto e necessario riconoscimento”.

Per il momento si registra l’approvazione definitiva del pdl tanto contestato da molte associazioni attive sul territorio da Milano a Varese, da Bergamo a Brescia, Lodi e non solo. Soddisfazione è arrivata da parte della maggioranza guidata dal presidente Attilio Fontana (Lega) oltre che da Emanuele Monti (Lega), presidente della commissione Sanità al Pirellone. “Regione Lombardia – dichiara Monti – si farà carico di essere volano di integrazione dell’attività del caregiver di famiglia all’interno del sistema regionale dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari, attraverso le competenze programmatorie di Ats e Asst. Ma importante sarà anche il ruolo dei Comuni che con i propri servizi sociali garantiranno l’affiancamento necessario al caregiver per svolgere un’assistenza qualificata e appropriata”. Disapprovazione è arrivata invece dall’opposizione dal Pd al M5S in Consiglio regionale che ritiene “incompleta” e “distante dai reali bisogni delle famiglie delle persone con disabilità” la prima legge lombarda sul caregiver, confermando la loro disponibilità ad un confronto diretto con il mondo associativo.

“Accogliamo con soddisfazione la disponibilità e l’ascolto di Tironi alla quale abbiamo sottoposto tutte le nostre perplessità” dichiara al Fatto.it Fortunato Nicoletti, vice presidente di Nessuno E’ Escluso. “Perplessità che si sono moltiplicate di fronte ad alcuni interventi di consiglieri in Aula che hanno dimostrato ancora una volta una totale inconsapevolezza rispetto a cosa rappresenti assistere quotidianamente e h24 un congiunto non autosufficiente. Pochissimi gli emendamenti approvati e di poco conto rispetto alle nostre richieste”. Nicoletti ribadisce le critiche che provengono dalle organizzazioni di famigliari attive sul territorio ma esprime anche “soddisfazione per il confronto con la dott.sa Tironi che stamane rappresentava tutti i capigruppo soprattutto rispetto ad una richiesta molto chiara da parte nostra: da oggi le associazioni dei familiari dovranno necessariamente essere ascoltate rispetto a provvedimenti che vanno ad impattare sulle loro vite e su tale richiesta, non negoziabile, abbiamo ricevuto assicurazioni”. Le organizzazioni aderenti al sit-in di protesta e che sono anche entrate in aula durante le operazioni di voto infine affermano che “monitoreremo costantemente gli impatti di questa legge e lavoreremo per migliorarla in attesa che finalmente arrivi anche un provvedimento dal parlamento italiano che riconosca la figura del caregiver e dandoci pieni diritti giuridici e sostegni economici adeguati”.