Il giornalista commentò su Facebook il comportamento dell'ex direttore generale dell'Associazione nazionale cantanti in merito all'episodio di sessismo denunciato dalla comica dei The Jackal: "Sono frasi allucinanti e abominevoli, che sarebbero parse eccessivamente forti perfino in una commediaccia volgarotta di fine anni Settanta"
Finisce con un’archiviazione la querela sporta da Gianluca Pecchini, ex direttore generale dell’Associazione Nazionale Italiana Cantanti, nei confronti del giornalista Andrea Scanzi. Lo ha deciso il Gip di Arezzo che, nell’ordinanza di archiviazione, ha riepilogato i fatti. Lo scorso maggio, alla vigilia della nota Partita del Cuore, Aurora Leone – membro del collettivo comico The Jackal – aveva denunciato sui social network Pecchini, accusandolo di aver tenuto un comportamento maschilista e sessista. Durante la cena, infatti, stando a quanto fu riferito da Aurora Leone, Pecchini disse “Sei donna, non puoi stare qui. Le donne non giocano”.
La denuncia di Aurora Leone indignò l’opinione pubblica e Gianluca Pecchini fu costretto a dimettersi. Andrea Scanzi commentò l’accaduto sulla sua pagina Facebook: “Dal racconto di Aurora Leone emerge una figura retrograda, sessista e irricevibile, che pronuncia frasi davvero orrende – e aggiunse – Cosa è scattato nella testa di Pecchini per arrivare a dire simili schifezze? Sono frasi allucinanti e abominevoli, che sarebbero parse eccessivamente forti perfino in una commediaccia volgarotta di fine anni Settanta”.
Il Gip, nell’ordinanza di archiviazione, ha sottolineato che il commento di Andrea Scanzi era pienamente giustificato dalla caratura dei soggetti interessati e dalla discussione pubblica che era sorta sui social network. Le espressioni del giornalista, infatti, sono state considerate legittime e volte a stigmatizzare il problema della discriminazione femminile: “Si ritiene che le espressioni utilizzate – certamente sferzanti – non abbiano costituito un gratuito attacco alla persona. Invece, come si ricava dalla lettura integrale del citato post, l’episodio in esame, nella prospettiva dell’odierno indagato, poteva assurgere ad esempio concreto dell’arretratezza culturale rispetto al tema (molto attuale) della discriminazione femminile in Italia”.