L’attivista Farideh Moradkhani, è stata bloccata dalla polizia oggi per aver sostenuto le proteste in corso nel Paese da oltre due mesi
Non si fermano le proteste in Iran innescate dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini, la ragazza morta perché non indossava bene il velo, e non si fermano gli arresti e la repressione della polizia. Tra gli ultimi manifestanti fermati c’è la nipote della Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei: l’attivista Farideh Moradkhani, è stata arrestata oggi per aver sostenuto le proteste in corso nel Paese da oltre due mesi come riferiscono i media locali e Iran International. La donna era già stata incarcerata lo scorso gennaio per aver inviato un messaggio alla vedova dell’ultimo scià, Farah Diba, chiamandola “cara Regina” ed era poi stata rilasciata su cauzione a maggio. La donna, 35 anni, è figlia della Guida suprema che ha duramente criticato le proteste chiedendo di processare i manifestanti e incolpando Usa e Israele per i disordini. Attivista per i diritti civili Farideh Moradkhani si batte per la fine della pena di morte in Iran.
I manifestanti hanno sostenuto ancora una volta le città curde, che di recente sono state sottoposte a una dura repressione da parte delle forze di sicurezza, che hanno usato anche armi pesanti. Secondo quanto riferito, queste città hanno bisogno di aiuti medici e di cibo. I manifestanti hanno gridato “Kurdistan, occhio e luce dell’Iran”. Gli attivisti hanno lanciato un appello per “grandi raduni nazionali” domani, soprattutto a sostegno dei curdi iraniani. Nel frattempo, l’Associazione degli oftalmologi ha espresso preoccupazione per le numerose ferite agli occhi di centinaia di manifestanti, colpiti da proiettili in faccia. I video diffusi sui social media mostrano il diciottenne Parsa Ghobadi, che ha perso entrambi gli occhi durante gli spari a Kermanshah lunedì. Anche Ghazal Ranjkesh ha perso l’occhio destro. “L’ultima immagine che ho visto con quell’occhio è stato il sorriso di chi ha sparato”, ha detto sul suo profilo Instagram.
In una serie di espressioni di solidarietà con la gente da parte di atleti iraniani, una dei membri della squadra nazionale femminile iraniana di ping pong, Parinaz hajilou, 21 anni, ha annunciato sul suo account Instagram il suo abbandono. “Le medaglie non rendono più felice il mio popolo”, ha detto. Inoltre, due sorelle, Sara e Pari Baharvandi, entrambe membri della squadra nazionale femminile iraniana di snooker (una specialità del biliardo), hanno postato un video, a capo scoperto, annunciando le loro dimissioni “a sostegno della libertà”. Nelle ultime due settimane, almeno cinque annunciatori della tv e della radio di Stato hanno abbandonato il loro lavoro, dopo messaggi sui social media.