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Gerry Scotti si sfoga: “Voglio rinunciare allo stipendio da parlamentare ma non ci riesco. Parlerò con Giorgia Meloni”

Il presentatore pavese è stato infatti un parlamentare della Repubblica, eletto alle elezioni politiche nel 1987: "Ho ripreso a votare, ma ho vissuto male quella esperienza. Mi restano i famosi mille euro di pensione a cui voglio rinunciare: l’ho già detto a tre presidenti del consiglio"

di Giuseppe Candela

Una carriera lunga e costellata di successi per Gerry Scotti. Un signore del piccolo schermo con un passato, da molti dimenticato, in politica. Il presentatore pavese è stato infatti un parlamentare della Repubblica, eletto alle elezioni politiche nel 1987, candidato nel collegio di Milano alla Camera dei Deputati dove ottenne tra le file del Partito Socialista 9.286 preferenze. Da anni il volto di Canale 5 cerca di rinunciare alla pensione da deputato che gli è dovuta per i suoi cinque anni a Montecitorio.

“Ho ripreso a votare, ma ho vissuto male quella esperienza. Mi restano i famosi mille euro di pensione a cui voglio rinunciare: l’ho già detto a tre presidenti del consiglio e lo dirò anche a Giorgia Meloni. Mi suggeriscono di darli in beneficenza: c’ero arrivato. Ma vorrei non essere costretto a ritirarli. Da quando ne parlo sa quanti altri ex onorevoli mi hanno scritto per unirsi a questa idea? Zero“, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.

In passato Scotti in attesa di una soluzione aveva anche accennato all’ipotesi di devolvere quella cifra “alle famiglie dei caduti nell’adempimento del proprio lavoro, tutti coloro che hanno avuto un papà, un fratello, un figlio che facendo il proprio lavoro ci ha lasciato le penne”. Su Radio Monte Carlo in un programma di Alfonso Signorini era tornato sull’argomento: “Io vorrei che si desse uno strumento a tutte le persone che hanno avuto a che fare con incarichi di Stato, per la Repubblica, e che vogliano rinunciare alla propria indennità nel momento in cui spetterà loro, semplicemente attraverso una firma”.

Esperienza politica che considera negativa: “Quando ho accettato di essere il candidato dei giovani socialisti di Milano — senza essere iscritto al partito — non pensavo di prendere 10mila voti. Come non pensavo che non mi dessero niente da fare, cosa che mi lasciava sgomento. Se nella mia carriera sento di aver ricevuto molto perché ho dato molto, nella mia esperienza politica ho ricevuto poco perché ho dato poco. Poi, per dieci anni non sono più andato alle assemblee di condominio e non ho più votato. Ero disgustato“, ha aggiunto al Corriere della Sera. Scotti si può godere i suoi successi sul piccolo schermo, dall’impegno nello show del sabato sera “Tu si que vales” al game show “Caduta Libera”, quest’ultimo interrotto in anticipo tra i molti dubbi del padrone di casa.

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