Il presidente francese Emmanuel Macron è coinvolto da vicino in un’indagine per finanziamento illecito delle sue campagne elettorali del 2017 e del 2022. A riportare la notizia – ripresa in breve tempo da tutti i media francesi – è stato il quotidiano Le Parisien. L’inchiesta riguarda i legami tra Macron e la multinazionale americana di consulenza McKinsey, a cui il presidente è accusato di aver affidato incarichi pubblici in maniera illecita, in cambio di un sostegno economico occulto alla corsa elettorale. Subito dopo la diffusione della notizia, la Procura nazionale finanziaria (Pnf) ha confermato l’esistenza di due fascicoli, aperti rispettivamente il 20 e il 21 ottobre scorsi, riguardanti “le condizioni di intervento delle società di consulenza nelle campagne presidenziali del 2017 e 2022”. L’indagine, specifica France Info, è per ora iscritta a carico di ignoti.
L’iniziativa giudiziaria, scrive in una nota il procuratore capo Jean-François Bohnert, è stata presa da un lato in seguito alla “relazione del 16 marzo 2022 della Commissione d’inchiesta del Senato sulla crescente influenza delle società di consulenza private sulle politiche pubbliche” e dall’altro “in seguito a diverse segnalazioni e denunce di rappresentanti politici, privati cittadini, eletti e associazioni”. Una delle due indagini ipotizza falsificazioni dei bilanci delle campagne elettorali, l’altra il “favoritismo“, un reato previsto dal codice penale francese e più o meno equivalente alla nostra turbativa d’asta. Uno dei tre giudici istruttori incaricati di indagare sul caso è Serge Tournaire, noto per aver già incriminato l’ex primo ministro François Fillon e l’ex presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. “Sta alla giustizia condurre le indagini in piena indipendenza”, l’unica reazione arrivata dall’Eliseo tramite un funzionario della presidenza.
Nel corso dell’ultima campagna elettorale, Macron era già finito al centro delle polemiche per la quantità di commesse statali affidate a McKinsey, che secondo il rapporto della commissione d’inchiesta del Senato erano “più che raddoppiate” tra il 2018 e il 2021 (durante il suo primo mandato), fino a raggiungere un record di oltre un miliardo di euro lo scorso anno.“Se ci sono prove di manipolazione, che si vada al penale”, aveva dichiarato in tv, assicurando che “nessun contratto viene concluso nella République senza rispettare le regole sugli appalti pubblici”. Nel febbraio 2021, un’inchiesta di Le Monde aveva scandagliato l’influenza di McKinsey su alcune scelte chiave del capo dell’Eliseo, dalla fondazione di En Marche (il suo partito personale) alla definizione della strategia vaccinale francese. Un’ingerenza, secondo i critici, aggravata dal fatto che la multinazionale non versasse alcunché all’erario francese almeno dal 2011.