La duchessa del Sussex in veste di intervistatrice ha invitato la scrittrice nell’ultima puntata del suo podcast Archetipes proprio per parlare di sessualità ed emancipazione femminile, lontana da ogni sorta di tabù. Chi meglio dell'alter ego di Carrie Bradshaw, la protagonista della serie televisiva di culto negli anni ’90, poteva dare risposte shock?
La vera sessualità delle donne? “Se non intervenissero condizionamenti saremmo tutte come Samantha Jones”. Meghan Markle lancia la domanda a Candace Bushnell, l’autrice della rubrica Sex and the City a cui è ispirata la celebre serie tv. E immagina già quale sarà la risposta: è Samantha, la più trasgressiva e libertina delle quattro amiche di New York, il modello di donna libero da pregiudizi. La duchessa del Sussex in veste di intervistatrice ha invitato la scrittrice nell’ultima puntata del suo podcast Archetipes proprio per parlare di sessualità ed emancipazione femminile, lontana da ogni sorta di tabù. Chi meglio dell’alter ego di Carrie Bradshaw, la protagonista della serie televisiva di culto negli anni ’90, poteva dare risposte shock? Il podcast è il luogo in Rete preferito da Meghan per le chiacchierate con i suoi ospiti e anche “per le dichiarazioni scomode”. Si sa: fanno sempre ascolto. In questo caso il tema proposto ruota intorno al mondo sessuale femminile e ai suoi cliché. “Quando ero single a New York negli anni Novanta – ha spiegato Candace Bushnell – ero circondata da moltissime donne indipendenti e sessualmente emancipate”. E ha proseguito: “Per questo ho iniziato a farmi domande su tutti gli stereotipi sulla sessualità femminile e ho scoperto che non erano veri”.
Quali sono le sue conclusioni? “Viviamo in un mondo che suggerisce alle donne non solo come dovrebbero apparire ma anche come dovrebbero sentirsi”. Invece la realtà, spogliata dai condizionamenti, è diversa: “Basta dire che le ragazze devono essere tutta dolcezza e carinerie, comportarsi bene e volere dei figli”, ha detto la scrittrice alla duchessa del Sussex. Ha argomentato ancora, parlando proprio della sua esperienza come autrice della popolare serie tv: “Spesso mi sono sentita dire: questo non puoi farlo, non puoi avere accesso a quest’area”. Così svela che molti dialoghi delle serie televisive in realtà siano ancora completo appannaggio degli autori maschi; “Anche se qualcosa sta cambiando, per fortuna, sul ruolo delle donne nella tv, succede ancora troppo spesso che siano gli uomini a scrivere i ruoli femminili”. Parlando delle quattro iconiche protagoniste di Sex and the City, Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte, Candace ha riconosciuto che ci sono ancora tanti limiti rispetto alla rappresentazione delle donne in tv. Ma è comunque felice dei progressi: “Lo spettacolo ha fatto un ottimo lavoro nel ridefinire i desideri e le esigenze femminili”. Poi arriva il punto clou della conversazione: “Alle donne spesso viene detto di fare sesso solo con una persona. E sono altri mille gli ostacoli che deve superare chi vuole vivere la propria sessualità in modo libero e senza impedimento”. Ma Candace non parla solo di sesso. Ma anche di retribuzioni. La scrittrice ha confessato di “non aver guadagnato un sacco di soldi da Sex and the City”. E si è infuriata molto dopo la realizzazione della serie.
Capitolo femminismo. La scrittrice ha affermato che è stato suo padre ad averla fatta diventare una donna emancipata: “Mi ripeteva sempre di andare oltre i quattro lavori tipicamente disponibili per le donne negli anni Sessanta e Settanta: infermiera, insegnante, bibliotecaria o segretaria. È così che sono diventata scrittrice e giornalista”. Oggi? Candace spiega che il prossimo ostacolo che vuole superare è l’età. Ci sono tante generalizzazioni che toccano le donne a causa della loro età. Del resto Samantha era la più disinibita ma anche la più matura fra e quattro protagoniste. Per Meghan l’obiettivo di parlare di argomenti scomodi è stato raggiunto. “Analizzeremo, esploreremo e ribalteremo le etichette con cui le donne sono costrette a fare i conti”, aveva spiegato l’ex attrice americana divenuta moglie del principe Harry prima dell’uscita del suo podcast. Ma Sex and the city non è un po’ datato?